Le nomine ai telegiornali Rai e le critiche del sindacato
La Rai ha deciso i nuovi vertici delle sue testate giornalistiche:
«Gian Marco Chiocci sarà il nuovo direttore del Tg1; al Tg2 va Antonio Preziosi, che lascia Rai Parlamento, dove si insedia Giuseppe Carboni; a guidare il Giornale Radio e Radio1 arriva Francesco Pionati, mentre Jacopo Volpi diventa direttore di Raisport e del relativo Genere. Per i generi Stefano Coletta lascia l'Intrattenimento Prime Time a Marcello Ciannamea e ne prende il posto alla Distribuzione. Angelo Mellone dirigerà l'Intrattenimento Day Time, Paolo Corsini l'Approfondimento; Adriano De Maio guiderà Cinema e serie Tv, Maurizio Imbriale dirigerà Contenuti Digitali. Per i canali radio, a capo di Radio 2 va Simona Sala e Marco Lanzarone assume la responsabilità della nuova Direzione Radio digitali specializzate e podcast. Infine, Monica Maggioni si insedia alla Direzione Editoriale per l'Offerta informativa».
Tra i passaggi che più hanno fatto discutere, nel giorno in cui si è dimessa Lucia Annunziata, c’è quello di Andrea Vianello a Direttore generale di San Marino RTV.
Duro il primo commento del sindacato Usigrai, che parla di “nomine inaccettabili, senza prospettiva e inspiegabili con ragioni di natura industriale”.
Nomine «inaccettabili – scrive l'Usigrai nella nota pubblicata dal sito della Fnsi – perché a dirigere le testate Rai non c'è nemmeno una donna. Come si può pensare di "cambiare la narrazione del Paese" cancellando le donne e il loro punto di vista dai ruoli apicali del servizio pubblico? Tutto ciò, peraltro, avviene in disprezzo della nuova policy aziendale di genere, dell'impegno assunto con la campagna "No women no panel", e del lavoro sulla gender equality. Ed è altrettanto inaccettabile che ancora una volta si chiami un giornalista esterno a dirigere un telegiornale: ma davvero fra i giornalisti della Rai non c'era nessuno che avesse il profilo idoneo? Impossibile».