Internet e social, crolla la fiducia degli europei. Bene la radio e la tv.
I social network sono i media ritenuti meno affidabili in Europa.
Ad evidenziarlo sono anche i dati della Commissione Europea, nel rapporto sulla fiducia nei media nel continente nel 2016, secondo i quali solo il 36% dei cittadini dell’Unione tende a fidarsi di internet e una percentuale ancora inferiore, il 21%, afferma di avere fiducia in quanto letto e trovato sulle varie piattaforme social.
Francia e Svezia sono le due nazioni più sospettose verso Facebook & co., anche se, in tutti e 33 i Paesi analizzati il numero di chi guarda con sospetto i social supera di gran lunga chi li ritiene attendibili. In generale comunque – evidenzia il sito Weforum, è proprio la fiducia nel web che sta perdendo i colpi, al punto che in 24 nazioni il tasso di credibilità della Rete dal 2012 al 2016 ha registrato un declino.
A sorpresa, al crollo di web e social non corrisponde un crollo nella fiducia negli altri media. Anzi, al contrario, sarà forse anche per una forma di crisi di rigetto da fake news, per i cosiddetti media tradizionali – radio, tv e carta stampata – si è registrato un aumento di credibilità e considerazione da parte degli europei rispetto agli anni scorsi.
Secondo i dati raccolti, la radio ha registrato l’incremento più significativo, crescendo nell’indice di fiducia di 6 punti rispetto al 2015. Anche la tv ha ricevuto una spinta non marginale, salendo da 1 a 4. Discorso a parte per la stampa che, pur godendo di un giudizio fondamentalmente negativo, ha cominciato la sua risalita, passando da un -7 a -2.
La radio resta comunque il mezzo ritenuto più affidabile in tutto il continente, scelto dal 59% delle persone. Alle sue spalle la tv, indicata da 1 europeo su 2, anche se il 46% degli intervistati non ha nascosto di avere qualche dubbio su di essa. I paesi nordici sono quelli più positivi verso questi due media: ad esempio, l’82 e il 78% dei finlandesi crede rispettivamente in radio e tv.
Testa a testa per i giornali, con il 48% delle persone che non tende a fidarsi, rispetto al 46% che invece ripone nelle loro pagine la sua fiducia. In particolare, sono gli inglesi e i cittadini del Sud-Est europeo che guardano la carta stampata con più sospetto.