Quelle fiamme che divorano una parte di noi

L'informazione in diretta accompagna la distruzione che devasta la cattedrale di Notre Dame di Parigi. Sotto gli occhi del mondo si levano le fiamme che a partire dalle 18.50, per ore e ore, non danno tregua.

La Francia è attonita, ci sono 400 vigili del fuoco in azione per cercare di domare l'incendio. Crolla la guglia, brucia la struttura in legno che sorregge il tetto. L'informazione in diretta televisiva accompagna il disfacimento, il cronista sul posto racconta di centinaia di persone in strada con gli occhi al cielo in un silenzio irreale. Così anche in molte case, con gli occhi alla diretta tv.

Tutto il mondo si stringe intorno a Parigi; mentre le fiamme ancora divampano la Santa Sede esprime shock e tristezza davanti alla notizia del terribile incendio che sta devastando questo simbolo della cristianità in Francia e nel mondo. "Esprimiamo vicinanza ai cattolici francesi e alla popolazione di Parigi", si legge nel comunicato, "e assicuriamo le nostre preghiere per i pompieri e quanti stanno facendo il possibile per far fronte a questa drammatica situazione".

Le parole del presidente Macron, "brucia una parte di noi", sono quelle che meglio interpretano il sentimento di molti di noi.

Personalmente provo un sentimento analogo a quello che provai molti anni fa, nell'estate del 1992, davanti alle fiamme della biblioteca di Sarajevo bombardata dai nazionalisti serbi. A quei tempi non c'erano le tv ‘all news’ ma ricordo le edizioni straordinarie dei telegiornali e le mie lacrime (avevo venticinque anni) davanti a quelle fiamme che stavano distruggendo un milione e mezzo di libri e una storia di 600 anni di convivenza.

Quella distruzione, volontaria, scellerata, mi feriva tanto profondamente da stupirmi. Non ero mai stata a Sarajevo, né avevo in programma di andarci, ma in quegli anni ero fresca di studi ed ero affascinata dalla sapienza custodita nelle grandi biblioteche. Che sono patrimonio dell'umanità - pensavo - e non solo di quella di oggi, ma anche di quella futura, e di quella di tutto il mondo. Perché che scrive libri li dona al mondo, e per sempre. Distruggere i libri mi sembrava terribile, come distruggere qualcosa delle tante vite che a quei libri avrebbero potuto nutrirsi.

Notre Dame è a Parigi, Notre Dame "è" Parigi, ma se Notre Dame brucia non è solo affare dei francesi. Dal XII secolo è una delle grandi cattedrali d'Europa, e dal 1991 è patrimonio dell'Unesco. Destinata all'umanità e all'eternità.
Sono stata per la prima volta a Parigi in viaggio di nozze, per pochi giorni. Vedemmo poco del tanto che c'era da vedere, ripromettendoci "torneremo".

Mentre accompagniamo l'incendio, seguendo la diretta di Rainews24, con mio marito ricordiamo che il Louvre lo rimandammo ad altra occasione, ma Notre Dame no. Vi entrammo, appena sposati, un anno dopo l'incendio di Sarajevo. Ne piangiamo le sorti in un lunedì che inizia la Settimana Santa.

Ultima modifica: Lun 15 Apr 2019

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati