il mestiere del giornalista di cronaca.

Mi fate schifo, veramente. Peggio degli avvoltoi” È soltanto uno dei tweet - alcuni con espressioni peggiori - che giovedì sera hanno riempito la mia timeline dopo l’attentato di Barcellona e che hanno ottenuto numerosi “mi piace” (al momento in cui scrivo quello in testa a questo post ne ha 946).

Il termine “avvoltoi” non è rivolto all’autore della strage sulle Ramblas, bensì ai giornalisti “rei” di chiedere tramite cinguettio disponibilità, tra gli italiani in quel momento nella capitale catalana, a essere intervistato. Giornalisti, sia detto chiaro, che stavano facendo il loro mestiere senza venir meno a norme deontologiche.

Ho provato a spiegarlo su Twitter ma con 140 caratteri a disposizione non è facile. Riprovo qui, raccontando di come lavoravamo quando i social non esistevano (non sono passati nemmeno vent’anni, eh!).

Che si tratti di attacchi terroristici, catastrofi naturali o di una persona morta in modo tragico, il metodo di lavoro del giornalista di cronaca non cambia, una sola è la strada: parlare con chi ha assistito al fatto, con i familiari e amici della vittima. Devi andare a casa della persona morta, suonare il campanello, presentarti e chiedere cosa faceva, quali erano le sue passioni. E farti dare anche una sua fotografia (da restituire). Farlo con gentilezza, con tatto, con rispetto. Certo, può capitare di trovare porte chiuse ma il più delle volte succede che ti raccontano, ti offrono il caffè come ai tanti conoscenti che vanno a porre le condoglianze. Spesso si esce arricchiti e, sì - non c’è nulla di schifoso -, con una storia da raccontare.

Dall’avvento dell’era social le stesse informazioni si vanno a cercare sempre meno consumando le suole delle scarpe e sempre più navigando sul web. Ma c’è modo e modo di farlo, soprattutto quando l’evento tragico è distante migliaia di chilometri. Così ci sono giornalisti che ci mettono la faccia e chiedono di poter contattare testimoni per intervistarli, e ci sono giornalisti che saccheggiano i post e le foto dei morti dai profili (è proprietà privata) senza chiedere il permesso a nessuno. I primi per il popolo della rete sono sciacalli e avvoltoi. E i secondi?

Ultima modifica: Dom 20 Ago 2017

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati