L'esortazione del Papa a tutti noi comunicatori

«Per una buona informazione bisogna ripartite dall’ “abc” del buon comunicatore, ,per ridare speranza a uomini e donne del territorio. Solo cosi possiamo, consumando la suola delle scarpe, ascoltare, comunicare e raccontare le storie». Ne è convinto il segretario nazionale dell’Ucsi Salvatore Di Salvo, che commenta le parole di Papa Francesco che ha ricevuto in udienza (31 ottobre, leggi qui) un centinaio di partecipanti all’incontro per i 25 anni del Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione (Copercom), voluto dalla Cei per mettere in rete le associazioni nazionali che operano nel campo dei media affinché le stesse: “devono far fruttificare – ha detto Papa Francesco – i talenti e le competenze”, per far fronte ad una società che è profondamente cambiata”.

Dice Di Salvo: «Ero presente all’udienza con la delegazione dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, guidata dal presidente nazionale Vincenzo Varagona, insieme alla vice presidente Maria Luisa Sgobba e al consulente nazionale Padre Giuseppe Riggio. Il Papa ci esorta a cercare di utilizzare bene la parola, all’ascolto che può far nascere la comunione e la comunicazione. Ci ha spronato a lavorare con attenzione alle ‘persone più che agli aggettivi che distraggono’. Penso che il Papa ci dica questo: che per capire le cose bisogna vederle. E che per vederle bisogna camminare dentro la realtà. Prendersi il tempo per incontrare le persone laddove vivono, laddove sono. Bisogna vedere con gli occhi dei puri di cuore, ascoltare con il cuore e parlare con il cuore ed essere visti, anche: come testimoni della verità. Senza pregiudizi. Solo cosi faremo un buon servizio a noi e ai nostri lettori, radioascoltatori, telespettatori e internauti».

Ultima modifica: Sab 5 Nov 2022

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