Gli editori contro Telegram e le copie pirata sul web

All’attacco di Telegram, un’altra volta e con maggiore determinazione. "La Federazione degli editori di giornali ha chiesto ad Agcom - l'Autorità i per le garanzie nelle comunicazioni - un provvedimento esemplare e urgente di sospensione di Telegram, sulla base di un'analisi dell'incremento della diffusione illecita di testate giornalistiche sulla piattaforma che, durante la pandemia, ha raggiunto livelli intollerabili per uno Stato di diritto". Lo ha detto il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, riprendendo anche una preoccupazione espressa dal sottosegretario per l'editoria, Andrea Martella.

Dei canali che sdi dedicano esclusivamente alla distribuzione illecita di giornali; sono oltre mezzo milione gli utenti. Sono aumentate anche le testate rilanciata illegalmente.

La perdita è stimata in 670mila euro al giorno, circa 250 milioni di euro all'anno.

"Al rischio del consolidamento di una pratica illecita, quella di leggere gratuitamente i giornali diffusi illecitamente via chat, si aggiunge - scrive Riffeser Monti - quello di veder distrutti il lavoro e gli investimenti delle migliaia di persone che mantengono in vita la filiera produttiva della stampa: dagli editori ai giornalisti, dai poligrafici, ai distributori e agli edicolanti, tutti impegnati, tra molti sacrifici, a garantire la continuità di un bene primario, quale quello dell'informazione, che, mai come in questo momento, è chiamato ad assolvere la sua più alta funzione di diritto costituzionalmente garantito".

Ultima modifica: Mer 15 Apr 2020

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