Minacciati e con più incertezze per il futuro. Il momento difficile dei giornalisti

Due notizie dal mondo che riguardano i giornalisti e il giornalismo. Intanto in uno studio del centro per il pluralismo e la libertà dei media di Firenze emerge che sta aumentando l’incertezza sul futuro economico dell’industria dei media.

I dati si riferiscono al biennio 2018-2019 e riguardano tutta l'Unione Europea. Vengono evidenziati gli omicidi di Jan Kuciak e Martina Kušn¡rov in Slovacchia, di Lyra McKee in Irlanda del Nord e di Viktorija Marinova in Bulgaria, “a dimostrazione che l'Europa non è immune dalla violenza contro i giornalisti”. C’è la constatazione che "le minacce e le molestie nei confronti dei giornalisti si sviluppano sempre di più nella sfera on-line" soprattutto "contro le giornaliste".

Sul piano economico si rileva che "il periodo della pandemia ci ha mostrato che mentre i consumatori di news sono aumentati a livelli record, i profitti per le compagnie di informazione sono scesi a livelli record”. E allora sono gli Stati membri a poter invertire la rotta. "Il pluralismo è fondamentale per la democrazia, e per noi i media sono il tema", commenta la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jurova. Di qui la possibilità che anche i media possano beneficiare dei fondi annunciati dal Consiglio europeo.

L’altra notizia arriva dagli Stati Uniti, dove al Wall Street Journal 280 giornalisti hanno chiesto di differenziare le notizie dalle opinioni all’interno del loro stesso giornale per mantenere alta la fiducia nel lavoro compiuto dai professionisti dell’informazione.

Ultima modifica: Ven 24 Lug 2020

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