Si è chiuso con l’approvazione della “Carta di Cagliari” il decimo “Meeting dei giornalisti del Mediterraneo” che si è tenuto nel capoluogo sardo. Dopo quattro giorni di lavori, i rappresentanti delle organizzazioni dei giornalisti provenienti dai 30 paesi del Mediterraneo hanno approvato il documento che ha l’obiettivo di segnare un percorso per creare nuove forme di solidarietà ed unità. La carta, intitolata “Sicurezza, diversità e dialogo: costruire fiducia nel giornalismo mediterraneo” dichiara che: “i giornalisti mediterranei lavoreranno uniti per creare la fiducia del pubblico nel giornalismo e creare nuove forme di dialogo e di solidarietà. In particolare, il meeting rifiuta le politiche di divisione, di manipolazione e d’intolleranza e sostiene un programma d’azione sui seguenti temi: il giornalismo per la diversità e la tolleranza, sostenere il ruolo dei giornalisti nella costruzione di società democratiche e nella promozione della pace, la riconciliazione e lo sviluppo duraturo”. Il documento dichiara, inoltre, “di promuovere lo statuto professionale dei giornalisti, le regole etiche e professionali dei giornalisti in linea con l’iniziativa per un giornalismo etico dell’Ifj e appoggia la partecipazione dei sindacati mediterranei alla creazione di una rete europea per la diversità nel giornalismo al fine di combattere il razzismo e richiamare l’attenzione sulla necessità dei media di rappresentare tutte le opinioni della società comprese le voci delle minoranze”
. La “Carta di Cagliari” è il risultato finale di quattro giorni intensi di lavori in cui si è parlato di tanti temi e in cui si sono alternati molti interventi importanti. Si è parlato di etica e professionalità collegate alla crisi globale; del nuovo mercato dei media fondato non più solo su carta stampata e servizi radiotelevisivi, ma anche sulle piattaforme multimediali; si è parlato della sicurezza dei giornalisti che fanno informazione nelle regioni in conflitto o con problemi politici; si è discusso di possibili nuove forme di lavoro adatte alla nuova era dell’informazione.
Tra gli interventi più significativi quello del segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi che, in tema di lavoro ha detto: “Stiamo andando verso una soluzione darwiniana e molti giornali, soprattutto quelli piccoli, non resisteranno senza rivedere la propria struttura. Occorre un sistema di media attraverso il quale è possibile fare business, ma anche pagare il giornalista”. Siddi ha anche risposto alle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva parlato di troppa libertà di stampa in Italia. “La libertà di stampa non è mai troppa – ha replicato -. Meglio subire qualche problema di un’informazione che nulla trascura, che porsi il problema di cosa nascondere”. Tra gli altri interventi, Aidan White, segretario generale della Ifj, ha sottolineato che “i media devono rigenerare le strutture di finanziamento e guardare oltre i mercati tradizionali alla ricerca di fondi”. Per questo ha detto ancora White è necessario “adeguarsi alla multimedialità, ma anche rafforzare il concetto di informazione come bene pubblico”.

