L’informazione, con le sue diverse fonti, e il Mediterraneo, ovvero “Il futuro in anteprima”. E’ questa il percorso principale della 62ma edizione del Prix Italia, rassegna organizzato dalla Rai con il patrocinio del Presidente della Repubblica e in programma sino al 24 settembre, per il secondo anno consecutivo a Torino, dove vi sara’ anche nel 2011 in coincidenza con i 150 anni dell’Unita’ d’Italia
. Nella rassegna Rai dedicata al premio televisivo internazionale si parlera’ anche delle nuove frontiere della televisione e dei media; di informazione e cultura nella network society: del ruolo delle Relazioni Pubbliche (per il quarantennale della Ferpi, Federazione relazioni pubbliche); di identita’ e diversita’ dell’Europa, cioe’ l’integrazione comunitaria nel futuro del servizio pubblico crossmediale (a cura della Commissione Europea e di Infocivica); di mass media, con un occhio al rapporto tra disabilita’ e nuove tecnologie (in collaborazione con il Segretariato Sociale Rai e il Centro Ricerche Rai).
Diverse le novita’ dell’edizione di quest’anno, a cominciare dall’ingresso di due nuovi Paesi, Messico ed Egitto, ma anche l’ingresso di due emittenti italiane, La7 e Radio24, e poi due nuovi premi speciali, il “My Expo Movie”, in collaborazione con il ministero degli Esteri, e “L’Italia attraverso gli occhi del mondo”, in collaborazione con il Comitato Italia 150, dedicato ai programmi televisivi che hanno per oggetto l’immagine del nostro Paese nel mondo. In piu’, la partecipazione straordinaria del regista Peter Greenaway e l’omaggio a Ingmar Bergman. A proposito del tema Mediterraneo, l’intento e’ raccontarlo con la presentazione della ricerca sulla produzione di documentari in quell’area realizzata da Prix Italia, RAI, Babelmed, Osservatorio sui Balcani, CMCA, COPEAM, APIMED, Doc.it). La rassegna conta oggi 90 enti radiotelevisivi provenienti da 48 Paesi e continua a distinguersi per la qualita’ dei programmi in concorso e per gli incontri internazionali ai quali partecipano esperti e studiosi di tutto il mondo. Ogni appuntamento e’ aperto al pubblico e gratuito. Per la prima volta nella storia del premio, una serie di programmi in concorso saranno proiettati dalle 10 alle 17 nel Teatro Gobetti, a pochi passi dal villaggio del Prix, che ospitera’ alle ore 18 le anteprime delle Reti Rai. E tre giorni dopo la premiazione dei programmi vincitori, il 27 e 28 settembre si svolgera’ una proiezione speciale dedicata al Prix Italia al Piccolo Teatro d’Europa di Milano.
La settimana del Festival sara’ densa di appuntamenti, proiezioni e spettacoli e, oltre ai convegni, ogni sera ci sara’ un evento speciale dedicato a grandi maestri. Tra i momenti di sicuro interesse, le anteprime di Raiuno, Raidue, Raitre, Rai Educational, Rai Fiction, la presentazione dell’offerta dei nuovi canali digitali della Rai. L’omaggio a Ingmar Bergman passera’ attraverso il film ‘Saraband’ con cui il regista svedese vinse il Prix Italia nel 2004 e che pero’ non e’ mai passato nelle sale cinematografiche perche’ – spiegava Bergman – era pellicola in alta definizione e allora le sale non erano attrezzate per proiettarlo. Il film sara’ proiettato martedi’ 21 al Cinema Massimo insieme all’inedito backstage del ‘Flauto Magico’ dello stesso Bergman e che venne presentato fuori concorso al Prix Italia del 1975 a Firenze. In occasione della conferenza stampa di presentazione del Prix Italia, lo scorso 20 luglio a Roma, il presidente della Rai, Paolo Garimberti, aveva parlato di rassegna che e’ testimonianza di longevita’, e quindi qualita’, “e tra i compiti fondamentali della Rai vi e’ quello di coltivare la qualita’ dell’audiovisivo, allargato. Il Prix e’ poi come una sorta di grande agora’, una piazza dove ci si confronta e discute”. Secondo Garimberti e’ tempo di uscire dagli schemi esistenti in termine di aree geopolitiche, “una volta il riferimento del Prix Italia era l’area del G7 o al massimo del G8, oggi invece si parla decisamente di G20 e forse non basta neanche. Ci sono Paesi emergenti dal punto di vista delle proposte, e penso a quelli dell’America Latina, alla Cina, all’India, alla Russia. Allargare sempre piu’ l’orizzonte, questo dev’essere l’obiettivo, ampliando il numero di Paesi partecipanti”. Il Prix “e’ sempre piu’ una grande comunita’ internazionale”. Quanto a Torino, “e’ punto di riferimento fondamentale nel momento in cui ci accingiamo a celebrare i 150 anni dell’Unita’ d’Italia”. A sua volta, il vice direttore generale Antonio Marano aveva parlato del Prix come “occasione per leggere meglio il mercato internazionale, stringere rapporti”, sottolineando anche l’aspetto multipiattaforme e l’esigenza di avere capacita’ di nuove tecnologie e linguaggi televisivi. “Sono stati mesi importanti per la Rai, il digitale ha portato la democrazia del’ascoltatore”, aveva aggiunto, e a Torino si va “per essere in grado di confrontarsi, capire e, per una volta, proporre, essere mercato di collegamento, favorire sinergie. L’azienda sa trovare la capacita’ per essere nel mercato e il Prix Italia lo dimostra”. Anche Giovanna Milella, segretario generale del Prix, aveva parlato di Torino come “stessa citta’ ma un’emozione nuova”.
Dopo il successo della scorsa edizione e in occasione del 150mo dell’Unita’ d’Italia, fino al 2011 il Prix si insedia a Torino “che e’ stata la prima capitale del Paese e ne conserva la regalita’ e la cultura”. Il titolo guida – ‘Il futuro in anteprima’ – e’ “piu’ breve di un giorno ma piu’ ricco di eventi”, come la partecipazione straordinaria di Peter Greenaway che aprira’ le serate che il Prix di quest’anno ha voluto dedicare ai Grandi Maestri. Senza dimenticare che il Prix e’ “soprattutto il grande festival internazionale dove si possono vedere da vicino i piu’ bei programmi al mondo d’arte, musica, teatro, documentario e fiction”. (AGI) )

