”Questo disegno di legge è ormai come un pallone bucato e si sa che forato difficilmente può essere lanciato in profondità e andare in rete”. Lo dice il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, commentando l’intenzione del premier Berlusconi di rilanciare il ddl intercettazioni nella versione originaria. Siddi ricorda che ”nel progetto di riforma professionale cui la commissione Cultura della Camera ha dato l’ok c’è il giurì per la lealtà dell’informazione’.
A ”nuove forme di segreto di Stato noi proprio non possiamo starci”. Lo afferma il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale, intervistato da La Stampa sulla proposta di ritornare alla versione originaria del testo di legge sulle intercettazioni. ‘Il premier mostra di ritenere che, essendo cambiati i numeri della maggioranza, fuori dalle scatole il Fli – afferma Natale – gli sia consentito di riprendere il tema come se la questione fosse stata giocata tutta e solo nei palazzi delle istituzioni”. Ma cosi’ non è e Natale suggerisce al premier di ricordare ”quale vasto movimento di opinione pubblica si mosse per contrastare l’attacco al diritto di informare e al diritto di sapere”.
”Non servono nuove leggi per punire rivelazioni di notizie tutelate dal segreto e violazioni della privacy. E invece tornano i tentativi di imporre divieti autoritari alla libertà di stampa, con multe per gli editori e carcere per chi scrive. Ma i giornalisti italiani non abbasseranno la guardia”. Cosi’ il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Giancarlo Ghirra commenta la volontà del governo di rilanciare la legge sulle intercettazioni. ”Nell’estate dello scorso anno – aggiunge Ghirra – il duro attacco alla libertà di stampa venne sventato grazie alla mobilitazione dei giornalisti e dei cittadini, veri titolari del diritto a essere informati sulle malefatte delle cricche politico-affaristiche. Oggi torna l’esigenza di mettere insieme un forte movimento di opinione pubblica e quanti, in Parlamento, hanno dimostrato e sapranno dimostrare sensibilità a una libertà di stampa senza bavagli”. (ANSA)

