21 Giugno 2011
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GIORNALISTI: SCOMPARSO LAMBERTO SECHI A 89 ANNI, STORICO DIRETTORE DI PANORAMA CHE LANCIO’ NEL 1967 IL SETTIMANALE IN FORMATO TABLOID CON LO SLOGAN:”I FATTI SEPARATI DALLE OPINIONI”. SIDDI(FNSI): PER LUI L’INFORMAZIONE UN VALORE ASSOLUTO

SECHIIl giornalista Lamberto Sechi (nella foto ricordato da Panorama online), considerato il padre dei moderni settimanali d’informazione italiani, è morto questa mattina all’età di 89 anni. E’ stato lo storico direttore di ‘‘Panorama’‘ per quattordici anni, succedendo nel 1965 al fondatore Nantas Salvalaggio.
Sechi trasformò la testata di Mondadori, che allora era mensile, in settimanale: il primo numero della nuova serie uscì il 13 maggio 1967, 98 pagine vendute a 200 lire. Nacque allora il ‘‘panoramese’‘, un genere giornalistico che non prevedeva il racconto in prima persona, dove si scriveva ‘‘in Italia’‘ e non ‘‘da noi’‘, dove i fatti erano ‘‘separati dalle opinioni’‘. Articoli non firmati ma chiusi da un pallino nero. Le opinioni però c’erano, a marcare la linea editoriale, liberal-progressista e laica.
Lasciato ‘‘Panorama’‘ nel 1979, Sechi è stato in seguito direttore di quotidiani (come ‘‘La Nuova Venezia’‘) e di altri settimanali (come ‘‘L’Europeo’‘ dal 1980 al 1983, tornando di nuovo alla guida nel biennio (1993-95), oltre che direttore editoriale dei periodici Rizzoli.
Ispirandosi all’esperienza della testata americana ‘‘Time’‘, Sechi trasformò ‘Panorama’ in un settimanale di formato tabloid e dal taglio veloce, con un linguaggio spigliato e senza nessuna riverenza politica. Sechi inventò per ‘‘Panorama’‘ lo slogan ‘‘I fatti separati dalle opinioni’‘.
La linea politica del settimanale sotto la direzione Sechi fu moderatamente di sinistra (lui la chiamava ‘‘kennediana’‘) e decisamente laica. Tutti gli articoli dovevano essere improntati a un medesimo stile, sobrio ma narrativo, con la continua ricerca del retroscena e del dettaglio di colore, in modo da differenziarsi dalla prosa paludata dei quotidiani dell’epoca. Alcune rubriche di ‘‘Panorama’‘, come ‘Periscopio’, fecero discutere per la presenza di gossip e di nudi femminili. Nel giro di pochi anni ‘‘Panorama’‘ di Sechi divenne il primo settimanale italiano e il suo successo costrinse anche il principale concorrente ‘‘L’Espresso’‘ a passare al formato tabloid.
Alla scuola di ‘‘Panorama’‘ durante la direzione Sechi sono cresciuti molti noti giornalisti italiani come Giulio Anselmi, Corrado Augias, Claudio Rinaldi, Carlo Rossella, Barbara Palombelli, Carlo Rognoni, Giampiero Mughini, Roberto Briglia, Fiamma Nirenstein, Claudio Sabelli Fioretti, Chiara Berie d’Argentine, Romano Cantore, Guido Quaranta. Al settimanale collaborarono anche giovani scrittori come Stefano Benni e noti politologi come Giorgio Galli.
Come ha scritto nel 2002 l’allora direttore Carlo Rossella, in occasione dei 40 anni della fondazione di ‘‘Panorama’‘, sotto la guida di Lamberto Sechi ‘‘una redazione molto giovane scopriva un nuovo modo di fare il giornalismo e di raccontare la realtà italiana. Non c’era soluzione di continuità fra la società e la redazione’‘.
Nato a Parma il 16 maggio 1922, Lamberto Sechi frequentò il liceo ed ebbe come insegnante il poeta Attilio Bertolucci. Dopo una serie di esperienze nel giornalismo periodico locale in Emilia (in testate come ‘‘Architrave’‘ e il ‘‘Giornale dell’Emilia’‘), Lamberto Sechi iniziò la carriera al settimanale ‘‘Cronache’‘, dove fu poi caporedattore. Divenne direttore della ‘‘Settimana Incom’‘, introducendo nella testata per famiglie l’attualità politica. Nel 1957 Sechi fondò il mensile ‘‘Arianna’‘, primo femminile moderno, per conto della casa editrice Arnoldo Mondadori. Poi passò a dirigere ‘‘Oggi’‘ e nel 1965 fu il successore di Nantas Salvalaggio, fondatore di ‘‘Panorama’‘, allora mensile. (ADNKRONOS)
SIDDI (FNSI), PER LUI INFORMAZIONE UN VALORE ASSOLUTO
”Con Lamberto Sechi scompare un grande giornalista del ‘900, un professionista che ha profondamente contrassegnato l’innovazione dei ‘magazine’ italiani d’informazione: Un uomo colto e profondamente ancorato – afferma in una nota il segretario della Fnsi Franco Siddi – alla visione di un giornalismo che si fa apprezzare per i fatti, per come li racconta e per come li presenta sulle pagine della carta stampata, soprattutto quella patinata dei periodici, come elementi che immediatamente richiamano il lettore ad una connessione con gli stessi. E per questo, per sua definizione, con ‘i fatti separati dalle opinioni’ nella convinzione che, sul periodico, le grandi opinioni, espresse da firme via via diventate celebri, offrano quel valore supplementare alla notizia che nello stesso tempo ne diviene chiave di lettura e espressione dell’anima del giornale. (ASCA)