Nubi nere si addensano di nuovo sulla Gazzetta dello Sport. Dopo il consistente calo delle vendite, lo stato di crisi, l’annuncio del trasloco della redazione da via Solferino a via Rizzoli, ora Rcs si preparerebbe a nuovi tagli e ristrutturazioni per la “rosea”. Come dimostra un comunicato sindacale “di solidarietà” pubblicato oggi sul Corriere della Sera. Intanto, riprendono consistenza le voci di un prossimo “dimissionamento” del direttore Andrea Monti, che pure ha tentato più di una strada per arginare l’emorragia di copie della Gazzetta, fra restyling grafici e “aggiustamenti” dei contenuti. Di seguito il testo del comunicato sindacale pubblicato sul Corsera.
Il Cdr del Corriere della Sera è solidale con i colleghi della Gazzetta dello Sport e recepisce le loro preoccupazioni che qui di seguito riportiamo: «Gazzetta dello Sport, piacere quotidiano. Vorremmo tutti che lo rimanesse. Chi ci lavora, chi la trova in edicola, chi la vive attraverso le nuove tecnologie. Per questo è necessario che un giornale che vanta il maggior numero di lettori in Italia e rappresenta il più grande e rispettato quotidiano sportivo in Europa non perda il suo valore. L’uscita dallo stato di crisi, nel novembre scorso, non ha prodotto gli investimenti sperati. Nuove iniziative sono state congelate. La redazione ha continuato a lavorare con impegno ed entusiasmo, com’è giusto che sia. Ma due settimane fa l’azienda ha accennato a nuovi piani, che andrebbero in direzione opposta a quelli adottati nell’ultimo decennio, e che indebolirebbero il valore del settore quotidiani. Per questo i giornalisti della Gazzetta, del Corriere della Sera e i poligrafici hanno dichiarato uno stato di agitazione comune. Che, nel caso della nostra redazione, ha prodotto prese di posizione e cambiamenti riguardo le pagine legate a iniziative di marketing e attuato e messo in cantiere altre forme di protesta, anche dure. L’ultimo bilancio depositato da Rcs Mediagroup, che riguarda il 2010, evidenzia come – grazie a robusti sacrifici, compreso lo stato di crisi che ha ridotto il numero di giornalisti e poligrafici – siano arrivati risparmi notevoli: 247 milioni, 47 in più di quelli previsti. L’ultima trimestrale, del settembre 2011, racconta di un comparto quotidiani che mostra ricavi netti consolidati ancora positivi. E a fine 2010 le riserve di bilancio, legate a utili precedenti, superavano i 200 milioni di euro. Sui conti incide però l’investimento in Spagna, con risultati inferiori alle attese. L’impairment test sulla valutazione dell’acquisizione di Recoletos è ancora un’incognita, come le sue conseguenze sul bilancio consolidato di gruppo. Le difficoltà del settore le conosciamo. La crisi, tuttavia, non sarà eterna. È un periodo di grandi trasformazioni, legato anche allo sviluppo tecnologico di internet, tablet, smartphone. Una grande opportunità per chi come il gruppo Rcs è in grado di produrre contenuti e informazioni di qualità, un bene prezioso (anche socialmente) e la cui domanda non potrà mai ridursi. Le conseguenze e le trasformazioni tecnologiche sono state sempre accettate dai lavoratori, che non hanno mai fatto venir meno il loro senso di responsabilità, anche durante periodi economici e storici più difficili di questo. Sarebbe invece inaccettabile rinnegare accordi pluriennali condivisi, fatti di sinergie e riorganizzazione del lavoro tra giornalisti e poligrafici. E soprattutto ridurre la capacità operativa (e in tal modo il valore) di una testata che produce profitti da sempre e che, quando il sistema economico riprenderà slancio, a causa di tali cambiamenti non sarà più la stessa. La Gazzetta dello Sport è una realtà industriale importante, sana e unica nel panorama editoriale italiano. Una realtà da proteggere. Come immagine, come peso e per quanto potrà dare di ancor più significativo nel prossimo futuro. Invitiamo dunque gli azionisti e il management di Rcs Mediagroup a una riflessione e alla massima collaborazione comune perché un patrimonio invidiato da tutti non venga disperso o impoverito. Pronti, giornalisti e poligrafici, a spiegare le nostre ragioni al cda del gruppo (Il Cdr della Gazzetta dello Sport)». (AFFARITALIANI)

