30 Aprile 2012
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FESTIVAL GIORNALISMO PERUGIA: ALLA CHIUSURA LA CANDIDATURA AI VERTICI RAI DI SANTORO E FRECCERO.I VINCITORI DEL PREMIO ROSTAGNO. L’ITALIA ED IL MEDIO EVO DIGITALE

michele-santoro20110430_0797Il Festival del Giornalismo 2012 a Perugia si e’ concluso con l’intervento al teatro Morlacchi di Michele Santoro ( nella foto) e Carlo Freccero. Temi centrali del discorso: la Rai e l’informazione. Carlo Freccero, candidato alla carica di presidente del servizio pubblico della Rai e deciso a portare una rivoluzione nel modo di fare informazione dell’azienda pubblica e di concepire la funzione pubblica della tv di stato.” Freccero e Santoro hanno anche chiesto al presidente del Consiglio Mario Monti, la trasparenza nei criteri di nomina delle cariche dei dirigenti della Rai in modo da tenerli lontano dai giochi di partito, che pilotano l’informazione e impediscono all’intero Paese la possibilità di una crescita culturale importante: “Dobbiamo applicare un metodo nella pratica di dirigere il servizio pubblico che ci permette di aggiornarsi all’Europa e fare uscire l’informazione da logiche di P2, P3, ecc. Il metodo che intendiamo è la chiarezza e la competenza di chi fa la televisione. “

Una storia ancora da raccontare: Mauro Rostagno. I vincitori

Sono stati assegnati i premi del concorso giornalistico Una storia ancora da raccontare dedicato ai giornalisti che hanno perso la vita svolgendo la loro professione. Il concorso, organizzato in collaborazione con l’Associazione Ilaria Alpi, è dedicato quest’anno a Mauro Rostagno. Ecco i vincitori delle due sezioni, con le motivazioni della giuria composta da Arianna Ciccone co-fondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo, Enrico Deaglio giornalista e scrittore Maddalena Rostagno scrittrice e Marco Rizzo fumettista freelance. Nello scegliere i vincitori la giuria ha convenuto che fosse importante dare conto sia del processo attualmente in corso, sia dell’abilità dei partecipanti di restituire la complessità, l’unicità e il valore umano di Rostagno. Sul piano della qualità, la giuria ha riscontrato un netto dislivello tra le due sezioni, a prescindere dalla complessità del media utilizzato. La giuria ha comunque deciso, a maggioranza, di assegnare anche nella prima sezione, come incoraggiamento, entrambi i premi.
Seziona A – Carta Stampata – 1° premio: Francesca Polistena, Rostagno una vita ostinata e contraria. Anche se omette il processo, l’articolo è storicamente completo, accurato e interessante nel dettaglio scelto per l’apertura e la chiusura.
Sezione B – Video – 1° premio: Davide Pecorelli, ‘Nacamurria’. Dimostra spirito di iniziativa e capacità di documentazione, ed è realizzato con un taglio efficace. A dispetto di altri concorrenti, tratta con attenzione lodevole la vicenda processuale.
L’italia ed il medioevo digitale
“In Italia purtroppo viviamo in una situazione digitale davvero grave. In futuro rischiamo seriamente di trovare nel Paese cittadini digitali, collegati con la nazione e il mondo, in grado di esprimere le loro opinioni, e cittadini di serie B con alcuna preparazione in questo settore e che rischiano, perciò, di essere condannati all’indifferenza collettiva”. È quanto sostiene Juan Carlos De Martin, co-fondatore Nexa e docente al Politecnico di Torino. Parole che suonano come una profezia negativa del mondo tecnologico italiano, analizzato durante l’incontro L’Italia e il medioevo digitale tenutosi nella Sala Raffaello dell’Hotel Brufani.Coordinato da Anna Masera, social media editor de La Stampa, l’incontro ha voluto chiarire le controverse motivazioni che vedono il nostro Paese tra gli ultimi posti nella classifica degli stati europei per lo sviluppo delle tecnologie digitali. A tentare di darne una spiegazione c’è, oltre De Martin, anche Massimo Sideri, giornalista economico e commentatore del Corriere della Sera dal 2000 e autore del libro Banda stretta con Francesco Caio. Per De Martin c’è la necessità di spiegare bene la situazione digitale italiana: “dal mio punto di vista c’è una tendenza ancora forte a considerare il problema del digitale solo tecnologico (ponte radio, telefonia). Non è così perché internet è una tecnologia molto differente dai mezzi che in precedenza utilizzavamo. Se dovessimo fare un’analogia, non la dovremmo fare con la copertura dei servizi ma con il servizio elettrico. Questo general purpose porta al paragone internet-elettricità per diramare un servizio di uso comune”. Ne emerge dunque un profilo di internet che è molto più importante rispetto alla copertura di un mezzo di comunicazione come il cellulare, che vede in Italia un numero impressionante di dispositivi. De Martin inoltre spiega come, mentre per i cellulari abbiamo dei dispositivi semplici – “digitare solo dei numeri e fare delle semplici chiamate, di semplice utilizzo” – con delle reti molto complicate, nel caso internet è la rete che è molto semplice e vasta, dotata di dispositivi ai margini molto complessi: “i nostri laptop, netbook, ipad e smatphone – ha concluso – che hanno bisogno di un’educazione all’utilizzo. ( UMBRIA24, PERUGIATODAY,FESTIVALGIORNALISMOPERUGIA)