12 Luglio 2012
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SETTIMANALI CATTOLICI: “GAZZETTA D’ALBA” DA 130 ANNI CON IL TERRITORIO. INTERVISTA AL DIRETTORE DON ANTONIO RIZZOLO CHE E’ ANCHE VICE PRESIDENTE VICARIO DELLA FISC

Primapag1882-Gzp“Sebbene porti a suo carattere principale il trattar di sani principi religiosi e sociali, non intralascierà di occuparsi enziandio di quanto possa importare al commercio, all’agricoltura, e agli interessi della città e del circondario”. Con questo programma, che vede unite le caratteristiche di giornale cattolico diocesano e di attenzione alla vita concreta della gente che vive nel territorio di Langhe e Roero, nasceva 130 anni fa (3 giugno 1882) “Gazzetta d’Alba”, uno dei primi giornali cattolici del Piemonte. Il foglio albese – quattro pagine impostate su quattro colonne, con gli articoli allineati uno dietro l’altro, senza alcuna particolare gerarchia – mostrò subito una straordinaria vitalità, tanto che dal 1885 al 1900 divenne bisettimanale. Dopo diverse vicende, tra cui un periodo di grande crisi, nell’ottobre 1913 il vescovo di Alba, mons. Giuseppe Francesco Re, affidò la direzione del giornale a don Giacomo Alberione, il quale nel febbraio 1914 ne acquistò la proprietà. Da allora il giornale, pur rimanendo la testata diocesana, appartiene di fatto alla Società San Paolo. “Gazzetta d’Alba” aderisce anche alla Fisc (la Federazione cui fanno capo 186 testate cattoliche locali), di cui l’attuale direttore, don Antonio Rizzolo, ne è vicepresidente vicario. Vincenzo Corrado, per il Sir, ha chiesto a don Rizzolo di parlare di questi 130 anni del settimanale piemontese.
“Gazzetta d’Alba” rappresenta l’inizio del progetto editoriale di don Alberione, che cominciò il suo apostolato attraverso i media proprio con la direzione del giornale albese. Cosa rappresenta questo giornale per la famiglia paolina?
“Come scrisse don Alberione, ‘Gazzetta d’Alba’ è il giornale che ‘ha aperto la via all’apostolato’. Quando nel settembre 1913 il vescovo Giuseppe Francesco Re gli propose di assumerne la direzione, per don Alberione fu lo scoccare dell’ora di Dio. Meno di un anno dopo, il 20 agosto 1914, diede inizio alla grande opera che aveva intuito durante l’adorazione nella notte d’inizio secolo: fare qualcosa per gli uomini d’oggi, usando i mezzi offerti dal progresso per l’annuncio del Vangelo. Per la Famiglia paolina, dunque, questo giornale ha non solo un valore affettivo, ma soprattutto carismatico”.
Tra i giornali Fisc la “Gazzetta” è un “unicum”: periodico della diocesi piemontese appartiene, però, alla famiglia paolina…
“La Fisc è molto variegata al suo interno e un certo numero di giornali non appartiene come proprietà alla diocesi oppure è gestito da cooperative e altre strutture. Ciò che conta è la diocesanità, cioè l’essere riconosciuti come giornale che rappresenta la diocesi e raccontare la vita di quella porzione di popolo di Dio che si trova in un determinato territorio. D’altra parte, Alba è famosa nel mondo anche perché vi è nata la Famiglia paolina”.
“Un giornale cattolico che viene incontro al bisogno d’informazione locale non soddisfatto dai grandi media”. In che modo il settimanale continua a seguire oggi “la sua prerogativa di sempre”?
L’informazione locale è la caratteristica fondamentale di ‘Gazzetta d’Alba’. Raccontiamo la vita della gente di Alba e Bra, di Langhe e Roero. Dagli eventi più semplici alla situazioni più problematiche. Offrendo una chiave di lettura, un’ottica cristiana. Che significa dialogo e attenzione alle persone, al bene comune, a tutto ciò che eleva lo spirito umano. Per esempio, ampio spazio è dato al dibattito tra i lettori nella sezione delle lettere. Proponiamo poi inchieste e approfondimenti su temi di attualità che toccano problemi cruciali come il lavoro, la sanità, il volontariato. Senza trascurare la vita della comunità ecclesiale, delle parrocchie”.
Il territorio ha sempre rappresentato per le testate che aderiscono alla Fisc “uno spazio umano”, “un ambiente caratterizzato dal viverci della gente, di una comunità, di una società”. Per essere “voce del territorio” in un contesto socio-culturale profondamente caratterizzato dai nuovi media, quali percorsi di pensiero si aprono per la “Gazzetta” nella propria realtà e nell’esperienza Fisc?
“Il giornale cartaceo con la sua fisicità rappresenta ancora un fondamentale appuntamento settimanale per la gente. Tuttavia, per raggiungere soprattutto i più giovani, bisogna aprirsi al digitale. Che ha dalla sua la tempestività, la fruibilità immediata e offre la possibilità di partecipare, di essere interattivi. Come ‘Gazzetta’ abbiamo deciso di essere presenti in questo ambito con il sito ufficiale, appena rinnovato, e con una pagina Facebook molto seguita, nella quale siamo riusciti a coinvolgere gli utenti invitandoli a intervenire con segnalazioni, foto e commenti. A livello di Fisc, negli ultimi due anni, abbiamo molto riflettuto su queste tematiche, sul ‘bivio tra la carta stampata e il tablet’ di fronte al quale ci troviamo. Cercheremo sempre più di condividere le esperienze per fare ‘rete’ insieme”.
Quali sono le principali iniziative per i 130 anni della “Gazzetta”?
“Un primo evento, destinato principalmente ai collaboratori del giornale e ai direttori Fisc della delegazione Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, si è svolto il 29 giugno. Il tema era il futuro dell’editoria. Il 30 giugno abbiamo offerto un concerto agli abitanti del territorio. Altre iniziative sono previste in autunno, nel periodo della Fiera del tartufo. E proprio alla fiera sarà dedicato il volume illustrato che regaleremo agli abbonati. In primavera contiamo di celebrare l’inaugurazione della rinnovata piazza San Paolo, sulla quale si affaccia la Casa madre della Società San Paolo. Nel mese di settembre 2013 presso il santuario della Moretta, ad Alba, verrà infine inaugurata una scultura di suor Angelica Ballan dedicata all’incontro tra mons. Re e don Alberione durante il quale ‘Gazzetta d’Alba’ fu affidata al futuro fondatore della Famiglia paolina”.(SIR)