21 Novembre 2012
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PROFESSIONE/DIFFAMAZIONE:ALTRO EMENDAMENTO,MULTA PER IL DIRETTORE E CARCERE PER IL GIORNALISTA. FNSI :UN RATTOPPO IMPRATICABILE

6_1Il carcere resterà solo per il giornalista che verrà condannato per diffamazione. Il direttore, invece, sarà punito solo con una multa che va dai 5 ai 50 mila euro. Lo prevede un emendamento presentato al ddl diffamazione dal relatore e presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli. Il presidente della Commissione Giustizia del Senato e relatore del ddl sulla diffamazione Filippo Berselli tenta con questo emendamento l’ennesima mediazione. “Mi aspetto ora – dichiara – che la Lega e l’Api si riconoscano in questo emendamento e ritirino la richiesta di voto segreto per le altre due proposte di modifica che restano e per l’intero articolo 1 del provvedimento”. Nell’emendamento Berselli si dice in sostanza che il carcere per il giornalista accusato di diffamazione resterà. “Questo non ho potuto cambiarlo – spiega il senatore del Pdl – perché l’aula si era già espressa in tal senso. L’assemblea ha detto sì al carcere per i giornalisti e quindi io, benché personalmente contrario, non ho potuto cambiare le cose su questo fronte”.
Ma si salva il direttore: per quest’ultimo si dovrà applicare solo la pena della multa da cinquemila a cinquantamila euro. Se invece nella commissione del reato non c’é il dolo, ma solo la colpa, la multa sarà dai duemila ai ventimila euro. Ma oltre ad aver dato un nome e un cognome al nuovo articolo 1, cioé quello di Alessandro Sallusti quando si toglie il carcere per i direttori, si ritaglia anche una norma sul caso di Renato Farina, come del resto spiega lo stesso Berselli. “Qualora l’autore sia ignoto o non identificabile, ovvero sia un giornalista professionista sospeso o radiato dall’ordine, si applica la pena della multa da tremila a trentamila euro”. Questo emendamento, appena depositato, dovrà essere esaminato dall’aula del Senato giovedì prossimo, quando la conferenza dei capigruppo ha messo all’ordine del giorno il ddl diffamazione.
”Liberi i direttori, in galera i giornalisti? Un rattoppo con il buco. Impraticabile. Basta con una legge ‘deviata’ e irrecuperabile. Andando avanti cosi, con una sorta di asta sulle sanzioni ai giornalisti per i procedimenti di diffamazione a mezzo a stampa, non solo si sfiora il ridicolo ma si arriva al disastro e a una figuraccia internazionale”Lo afferma il Segretario Generale della Fnsi(Federazione Nazionale della Stampa Italiana) Franco Siddi, che aggiunge: ”Il rinvio in aula a giovedi’ della ripresa dell’esame del provvedimento in aula serva a far maturare la sola scelta, a questo punto, sensata: il ritiro, la cancellazione dall’ordine del giorno”.
”La generosita’ e la pazienza del presidente della commissione Giustizia del Senato, Berselli, per evitare che un giornalista e direttore, Sallusti, finisca in carcere e’ fuori discussione. Ma il rattoppo che propone alla bozza di legge sulla diffamazione a mezzo stampa -sottolinea Siddi- e’ inutile e impraticabile: puo’ essere giusto una mozione di affetti non una norma equa e efficace. Liberi i direttori, solo multati, in galera i giornalisti: una soluzione impensabile, inaccettabile, offensiva anche per la dignita’ del collega destinatario della pesante condanna a 14 mesi di carcere, che aveva suscitato l’attivazione di un vasto movimento di riforma per una legge liberale che chiamasse alla responsabilita’ fondata sul giornalismo etico e sulle sue regole, con cancellazione del carcere. In linea di principio e di fatto. E cio’, per la Fnsi, puo’ essere assicurato con attenzione precipua alla dignita’ della persona attraverso la rettifica documentata e il giuri’ per la lealta’ dell’informazione. Non si vuole fare? Allora -conclude Siddi- si fermi subito questa macchina fuori asse anziche’ provocare altri danni”. (ANSA,FNSI)