26 Gennaio 2013
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PROFESSIONE/FRANCIA: GIORNALISTI CATTOLICI, “STARE NELLA VITA E NELLA CITTÀ”

img_0125“La missione della stampa cattolica oggi è di osservare e cercare di capire i motivi dello stato d’animo diffuso. Poiché siamo in un mondo ‘depresso’, benché la nostra situazione non sia più difficile che quella dei nostri vicini o dei paesi emergenti, più di altri dobbiamo dare motivi per credere nel domani, cercando sul campo segni di avvenire, senza impartire lezioni o distribuire ricette precostituite né falsificare la realtà dei fatti”. Queste le parole di Bernard Bienvenu, (nella foto) presidente della Federazione francese della stampa cattolica (Ffpc), alla conclusione della XVII Giornata di studio Francesco di Sales ad Annecy. In questi giorni “abbiamo molto parlato di digitale. Ma non dimentichiamo che il giornalista è innanzitutto una persona che è a contatto con chi è sul terreno, per sentire il mondo, mentre il rischio è che il giornalista diventi uno che raccoglie le notizie sulla rete, senza più stare nella vita e nella città a cercare di capire ciò che succede”. Nella tavola rotonda sul tema delle sfide che la società secolarizzata pone ai media cattolici, il teologo Robert Scholtus ha invitato i giornalisti a “modificare le rappresentazioni che si hanno della Chiesa”, passando “dal monolitismo al pluralismo” e pensandola come “luogo di passaggio, che accetta tutti i livelli di appartenenza”, “realtà senza frontiere”.(SIR)