22 Febbraio 2013
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EDITORIA: RCS, CON RISTRUTTURAZIONE SINDACATO TEME TAGLIO 200 GIORNALISTI

tagli rcsI rappresentanti sindacali delle varie testate di Rcs Mediagroup sono compatti nel bocciare il piano di ristrutturazione della società che, nell’ambito dei 640 esuberi, potrebbe prevedere il taglio di 200 giornalisti. Per fare il punto della situazione si è svolto un incontro fra la segreteria della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e i comitati di redazione e i fiduciari delle testate del gruppo Rcs. Nel comunicato pubblicato al termine del vertice si legge che il piano di ristrutturazione “prevede l’esubero di 640 dipendenti in Italia (di cui, secondo notizie ufficiose, circa 200 giornalisti), la vendita o chiusura di dieci testate periodiche, l’alienazione del palazzo di via Solferino, storica sede del Corriere della Sera, e una serie di altri risparmi con decurtazioni pesanti dei costi del lavoro”. I sindacati concordano sul fatto che la crisi del gruppo è dovuta “in primo luogo a scelte sbagliate del management, come l’acquisto a prezzi fuori mercato dell’azienda spagnola Recoletos”. Il piano, secondo i rappresentanti dei lavoratori, non guarda allo sviluppo dell’azienda, che “non ha investito sul futuro, non si è preoccupata di trasformare la più grande azienda editoriale del Paese alla luce delle possibilità offerte dai nuovi mezzi digitali”. I sindacati, prosegue la nota, “sono disponibili a trattare con l’azienda un piano di rilancio, che preveda risparmi, tagli agli sprechi e soprattutto l’inserimento pieno nell’informazione digitale, che dovrà affiancare e integrare quella su carta”. Nel documento si chiede “la presentazione di un piano industriale ed editoriale, con l’indicazione preliminare e chiara della ricapitalizzazione a carico degli azionisti, che negli anni si sono distribuiti lauti dividendi, e delle condizioni di rinegoziazione del debito”. I sindacati “chiedono di non proseguire sul fronte delle dismissioni e ritengono non discutibile un progetto che voglia soltanto stravolgere l’assetto delle testate e distruggere patrimoni accumulati negli anni “. (REUTERS)