30 Marzo 2013
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M5S: IACOPINO, PER GRILLO C’E’ PROBLEMA PSICHIATRICO. SIDDI, LE MINACCE NON FERMANO I GIORNALISTI

grillo-la-cosa“Si’, è davvero diventato un problema psichiatrico: speriamo sia reversibile”. E’ la risposta di Enzo Iacopino, presidente dell’Odg, all’ennesima aggressione di Beppe Grillo ai giornalisti, dopo “l’aggressione verbale a Vasco Pirri Ardizzone di Italpress, lo stesso che venne strattonato in piazza San Giovanni”. “Qualcuno dovrebbe dirglielo: forse davvero nella politica c’è, come afferma, un problema di pschiatria. Ma dovrebbe approfittare lui per primo di qualche specialista. Sta superando ogni limite”, avverte. “Probabilmente – continua Iacopino – Grillo tende a misurare i comportamenti degli altri con un metro che vale per lui e per le persone che frequenta. Stia sereno, i giornalisti non sono terrorizzati dai suoi propositi vendicativi. Sono, al più, avviliti nel vedere che una persona che ha riscosso così tanto consenso si comporta toccando vette di inciviltà mai raggiunte prima”.
Pirri Ardizzone incassa anche la solidarietà dell’Associazione stampa parlamentare (“Chiunque in democrazia è libero di rivolgere le sue critiche, naturalmente anche al lavoro dei giornalisti, ma le offese, soprattutto quelle che scendono sul piano personale, le respingiamo al mittente”) e quella della Federazione nazionale della stampa italiana: “Le minacce dei politici – dichiara il segretario generale Franco Siddi – non mi sono mai piaciute, non hanno mai fatto breccia in passato e non fermeranno i giornalisti: quelle di oggi del leader del terzo partito italiano, Grillo, non fermeranno né le domande né l’osservazione libera della moltitudine dei giornalisti professionalmente e intellettualmente onesti”. “Gli piaccia o no, un protagonista politico come lui – aggiunge Siddi – dovrà prendere atto di questo e anche mettersi d’accordo con sè stesso vista la confusione che fa quando parla di casta dei giornalisti, confrontandosi con la realtà di una professione che vede qualche star nel campo – come era lui in quello dei comici – e una forte condizione di precarietà di tanti di essi. Deve fare i conti con la reale condizione professionale ed economica di un’intera categoria e con la storia di molti giornali che lui vorrebbe chiudere e che assicurano pluralismo e libertà d’informazione. Da leader politico si misuri invece con proposte concrete di allargamento della libertà dell’informazione e di miglioramento delle condizioni di lavoro dei giornalisti”. Per Siddi comunque “sicuramente è sempre più opportuno che giornali, giornalisti e tv trattino il terzo leader politico italiano esattamente come tutti gli altri e non garantendogli spazi e tribune libere che se fossero concesse ad altri scatenerebbero un vero e proprio putiferio”. (ADNKRONOS, ILFATTOQUOTIDIANO)