16 Aprile 2013
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GIORNALISMO SOCIALE: IL FESTIVAL DEL VOLONTARIATO A LUCCA

festival-volontariato-300x186Si è chiuso a Lucca, il Festival del Volontariato – Villaggio Solidale, che ha visto numerosissimi appuntamenti culturali presso il complesso dell’ex Real Collegio, nei quali il volontariato è stato protagonista quale concreto fondamento del welfare del Paese. L’evento è stato promosso dal Centro nazionale per il Volontariato (Cnv) in collaborazione con il Comune e la Provincia di Lucca e patrocinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Festival è stato inaugurato da Don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (CZ), che da oltre 30 anni lotta contro la mafia ed è autogestita insieme a persone disabili. Don Giacomo ha aperto ufficialmente le lezioni sulle ‘parole da riconquistare’, il tema dominante della manifestazione, con queste parole: «Sono diventato prete proprio per comprendere il significato della parola ‘Giustizia’. La nostra società non è ancora del tutto giusta. Tante cose che in Italia si chiamano diritti, in Calabria si chiamano favori. Noi abbiamo un’Italia fatta di tante Italie diverse. Bisogna ragionare su cos’è la giustizia sociale. Il volontariato? Mi ha insegnato la giustizia sociale, la giustizia umana».
Parole come giustizia, dono, benessere, legalità, cooperazione, cambiamento, abilità hanno quindi aperto le porte all’evento che ha visto la partecipazione di più di 150 organizzazioni nazionali di volontariato, le quali, è stato notato, sono molto giovani: infatti circa il 42 per cento di queste, è nato dopo il 1995. Dopo l’apertura ufficiale della manifestazione è stata ricordata la “madre” del volontariato italiano: Maria Eletta Martini, a un anno dalla sua scomparsa.
La seconda giornata, invece, ha visto l’intervento di Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, il quale si è mostrato preoccupato per il futuro del Paese. Gabrielli, infatti, riconosce due problemi fondamentali legati alla Protezione Civile: in primo luogo, quello della moltitudine di comuni italiani che non si sono dati un piano di protezione e, in secondo luogo, quello di chi, pur avendo dei piani di protezione civile, non li conosce e non sa diffonderli al resto della comunità. Inoltre, Gabrielli afferma che il dilemma della messa in sicurezza del territorio non spetta alla Protezione Civile, bensì allo Stato e, se quest’ultimo continuerà a non occuparsene «sarà un dramma e il Paese si sgretolerà». Concludendo il suo contributo, Gabrielli dichiara che il volontariato all’interno della Protezione Civile è un solido pilastro: «Il volontariato va sostenuto e valorizzato perché è una colonna del sistema di protezione civile italiano. Mi auguro che il prossimo governo rispetti questo impegno».
Tra gli appuntamenti di sabato 13 aprile, invece, spicca senz’altro lo spazio dedicato alla comunicazione sociale, ‘Il giornalismo è sociale. Raccontare le storie per raccontare l’Italia’. Questo spazio è stato introdotto da Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e sono intervenuti, tra gli altri, Carmen La Sorella, Franco Bomprezzi e Pino Aprile.
L’ ultima giornata del Festival ha visto numerosi incontri dedicati al rapporto tra volontariato e scuola, al futuro della Protezione Civile e dei beni culturali. Molti i dibattiti relativi ai carceri e alle condizioni dei carcerati italiani, ai mutamenti in atto del welfare italiano e, soprattutto, ai ruoli centrali che stanno assumendo le comunità locali. A tutto questo si aggiungano gli spettacoli teatrali, le presentazioni di libri e e-books, le attività di animazione per bambini e ragazzi, le mostre, ecc. Un vero e proprio Villaggio Solidale che ha voluto essere ‘provocazione’ per tutti gli italiani e per tutte le istituzioni, affinché trovino il coraggio e la forza del cambiamento, che potrà senz’altro attuarsi per mezzo di quella parte di società che lavora per il bene comune, volontariamente, praticando i valori della solidarietà e della condivisione gratuita. (FESTIVALDELVOLONTARIATO)