Ed è paradossale l’accusa mossa al giornale e all’autore dell’articolo Domenico Quirico: “istigazione a delinquere ed apologia di reato”, “fuori dall’etica e dalla morale e dalle regole del giornalismo”.
Dura la reazione del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso: l’iniziativa “non fa altro che confermare, qualora ce ne fosse stato bisogno, quale sia l’atteggiamento dei rappresentanti del governo di Mosca nei confronti dei giornalisti e del loro lavoro”.
L’esposto dell’ambasciatore, per lui, «rende semmai sempre più necessaria la presenza dei media italiani e occidentali in Russia per smontare la propaganda del regime e dare voce a quanti nel Paese, non soltanto giornalisti indipendenti, cercano di dar corpo al dissenso contro la guerra all’Ucraina e l’azione del governo».
Il Comitato di redazione del quotidiano sostiene Quirico e parla di “grave atto intimidatorio contro la testata e contro la libertà di stampa che respingiamo con tutta la nostra forza”.

