“Giornalisti non solo cancellati dall’albo ma discriminati, privati del lavoro, perseguitati, deportati e almeno quattro di loro uccisi nei campi di concentramento”. Serventi Longhi parla del progetto, costruito “a rete” per raccontare storie ed esperienze diverse, in varie parti d’Italia.
“Accompagneremo la dimensione della memoria sulla Shoa, riflettendo anche sulle colpe e sui pregi dell’universo giornalistico e della società italiana nel suo complesso”, commenta ancora Serventi Longhi.

