Lo rivela il rapporto dell’Organismo permanente di supporto al Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti tramite il Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno.
Nove degli 84 casi sono da attribuirsi alla criminalità organizzata, 46 a “contesti politico/sociali”, 29 ad altre cause.
Più di un episodio su quattro avviene in Rete, sul web o sui social. Ma ci sono anche le minacce verbali (16 casi), le aggressioni (15), le scritte (12), i danneggiamenti (7), l’invio di oggetti minacciosi o proiettili (5(, le lettere minatoria (5).
Le cinque regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di segnalazioni sono Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Toscana, con 57 episodi complessivi, pari al 68 per cento del totale. Per le aree metropolitane in testa c’è Roma (16 eventi), poi ci sono Milano (8), Napoli (7), Bari (5) e Bologna (3 casi).
Le vittime di questi episodi sono state 74: 53 sono uomini e 21 donne.

