Sono interessate «le imprese operanti nell’editoria, giornalistiche, case editrici senza fini di lucro e imprese di quotidiani italiani ed esteri».
La domanda si fa attraverso la piattaforma del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.
Nel caso di una diffusione anche all’estero del prodtto editoriale, la stessa documentazione deve essere anche inoltrata all’Ufficio consolare italiano di prima categoria di competenza territoriale.

