La sussidiarietà declina la virtù della carità che la Chiesa ha predicato e realizzato attraverso le molteplici opere assistenziali che hanno caratterizzato le diverse tappe della storia dell’umanità. L’attenzione al sociale e alla costante ricerca del bene comune impegna a valorizzare il terzo settore “pilastro del benessere e della coesione sociale”, come ha dichiarato Antonio La Ferrara, presidente dell’associazione Futurlab, che da quattro anni ha avviato un cammino di “scuola di formazione politica” per offrire ai giovani l’opportunità di aprire lo sguardo verso il terzo settore e scoprirne le valenze sociali e i benefici apportati all’intera comunità civile.
Sono i principi e i valori connessi alla deontologia professionale e i temi proposti dall’Agenda 2030, richiamati dal segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’Ordine dei giorenalisti di Sicilia Salvatore Di Salvo, dal consigliere nazionale Gaetano Rizzo impegnano ad un’attenta riflessione per veicolare una concreta azione politica a vantaggio del benessere di tutti i cittadini.
I lavori del convegno, coordinati dal presidente provinciale Ucsi Catania, Giuseppe Adernò, sono stati introdotti dal prof. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, attiva dal 2002 con sede a Milano, che ha illustrato il “Rapporto sulla sussidiarietà 2022”, intesa come “partecipazione ad attività collettive sociali e civiche”
I dati Istat hanno preso in esame il Bes – Benessere Equo e Sostenibile – superando la visione centrata sul PIL e assegnano alla ricerca una dimensione maggiormente attenta alla persona umana e ai suoi bisogni.
Il prof. Mauro Magatti, docente di Sociologia all’Università Cattolica di Milano ha evidenziato l’importanza della corretta valutazione e gestione delle culture prevalenti che investono la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione che non dovrebbero mai prevalere sulla “cultura personalistica” che mette al centro la persona, in dialogo con le istituzioni nell’ottica del futuro e delle innovazioni sociali, come ha in seguito affermato il prof. Luigi Bobba. presidente della Fondazione “Terzjus ETS” , che è stato sottosegretario al Lavoro e presidente nazionale Acli.
Il richiamo all’art. 118 della Costituzione in cui vengono richiamati i “principi di sussidiarietà” , esplicitazioni dell’art. 2 che pone al centro la persona umana, i suoi diritti e doveri, impegna tutti ad affrontare la nuova sfida e agire da “sentinelle” del territorio e dei bisogni della gente, “vettori” di una fattiva inclusione sociale e “attori” dei processi di sviluppo che investe l’economia e l’imprenditorialità sociale. In sintesi il presidente nazionale Ucsi, Vincenzo Varagona, ha indirizzato l’attenzione dei giornalisti e dei numerosi studenti partecipanti sui principi dell’onesta comunicazione capace di “dare voce a chi voce non ha” e citando l’espressione di Papa Francesco “nessuno si salva da solo”, prendendo in esame le molteplici emergenze sociali della società contemporanea. Poi ha presentato il nuovo scenario in cui si innesta la deontologia professionale dei giornalisti e dei comunicatori.
Sono le parole che lasciano un segno e scrivono la storia e se pronunziate col cuore, dopo un ascolto attento ed empatico vengono proposte al pubblico invertendo l’ordine tradizionale e restituendo centralità al cittadino-persona.
Le informazioni corrette devono poi diventare idee e quindi contribuire a modificare il modo di pensare, di sentire e di agire nell’ottica del benessere sociale.
Nella “comunicazione cordiale”, segno del “parlare col cuore” si invera la partecipazione e la condivisione del giornalista nel fatto di storia, mettendo insieme le gioie, le paure, le speranze e le sofferenze dei cittadini. Pieremilio Vasta, coordinatore della “Rete civica della salute “, infine, ha portato l’esempio concreto di sussidiarietà nel territorio a favore delle persone bisognose di particolari attenzioni.



