9 Maggio 2023
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Un signore della notizia

Essenziale, moderato, innovativo. La morte di Massimo Milone ci ha lasciati attoniti e sorpresi. A lui mi legano numerosi ricordi, ma soprattutto gli straordinari incontri professionali fatti di amicizia e di crescita stilistica e professionale. Uomo della Rai, professionista dell’informazione laica e di quella religiosa con particolare attenzione al dialogo tra mondo politico e mondo cattolico.

Rita DAddona

Era il novembre del 1995 quando conobbi la sua figura – e ne fui subito attratta – che mi spinse verso il mondo della Comunicazione Sociale. Ero delegata della diocesi di Campobasso per rappresentare l’Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali al Convegno Ecclesiale di Palermo. In quella circostanza, due sono state le figure che ho riportato con me e che ho conservato come indelebile ricordo: il regista Sergio Zavoli e Massimo Milone, allora caporedattore della Tgr di Napoli.

Partecipai ai laboratori sulla comunicazione guidati da lui e, stimolata dal suo modo appassionato di dialogare con il mondo ecclesiale, entrai subito in dialogo e in compartecipazione per accostarmi vivacemente e con uno sguardo diverso verso il giornalismo e il giornalismo religioso. Quale occasione migliore se non quella di riportare a casa l’esperienza vissuta che mi avrebbe, poi, proiettata verso un cammino in crescita nell’universo della comunicazione sociale! Massimo è stato un Maestro per me e per la comunità della mia città che lo ha conosciuto qualche mese successivo al Convegno Ecclesiale che lo ha visto ospite in Diocesi nella testimonianza sulla svolta pastorale e sull’innovazione della Chiesa grazie anche ai mezzi di comunicazione.

Tanti altri sono i ricordi che mi riconducono a lui e tra questi c’è quello del suo ruolo in Ucsi (Unione Cattolica della Stampa Italiana) in qualità di presidente dal 2002 al 2008 e successivamente come appassionato past president come punto di riferimento per superare criticità e per affrontare le sfide del cambiamento, dall’analogico al digitale, dal manoscritto alla videoscrittura e tante altre consistenti sfide epocali tra le quali anche quelle sulla relazione tra le persone e la formazione. Tra le mie recenti e ultime esperienze con lui affiora il ricordo sulle collaborazioni con Rai Vaticano per la quale è stato direttore dal 2013 al 2022. Tra queste le numerose interviste, sollecitate dal dialogo e dal confronto nel corso dei nostri incontri, nel programma ideato e curato da lui “Viaggio nella Chiesa di Francesco” in onda su Rai Uno con una particolare attenzione verso gli ultimi: carcerati, guerra in Libano, pace, mondo sociale del lavoro e ACLI, Misericordia, la diplomazia della Santa Sede, il giubileo del 2025, Associazione Cittadini Mediali Aiart, Ucsi, le disabilità e l’autismo. Per quest’ultima realtà, a sorpresa, ha dedicato un importante spazio su Rai Uno alla presentazione di un cd musicale sintesi di laboratorio per ragazzi autistici presentato in Vaticano dal Cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin.

“Da Roma il progetto “Con le mie mani, con i miei occhi” curato dall’Associazione Liberi nell’Arte che ha realizzato un cd musicale, con la collaborazione del Dicastero Vaticano per la Comunicazione e la Libreria Editrice Vaticana, frutto di una sperimentazione che a partire dal concetto di scrittura collettiva ha coinvolto ragazzi autistici per far conoscere e liberare le loro potenzialità. “Dall’idea di felicità al diritto di felicità per tutti i ragazzi, questo il nostro obiettivo” come ci spiega Rita D’Addona, responsabile del progetto” con queste parole Massimo ha fatto conoscere un piccolo lembo di realtà associativa per un grande progetto di prossimità dalla valenza culturale, sociale e di sviluppo, proprio all’indomani della fine della Pandemia. E per finire, circa dieci giorni fa ho ricevuto a casa il suo “ultimo” lavoro editoriale “Da Francesco a Francesco” pubblicato in occasione dei dieci anni di pontificato di papa Francesco con la prefazione del Cardinale Mauro Gambetti, Vicario Generale di Sua Santità.

Quando ho conosciuto Massimo ho sentito parlare di “innovazione” con la stessa forza con la quale ha siglato il pontificato “innovatore” di Francesco nell’Introduzione al suo libro: Pur avendola scritta a partire dalle mie convinzioni che mi animano e mi nutrono, ho cercato di farlo in modo che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà. Avevamo programmato, per il prossimo mese di giugno, a Termoli, una presentazione del suo ultimo lavoro, ma invece lui ha preferito lasciare nelle pagine del libro un suo biglietto di saluto e di gratitudine siglato con la tua elegante firma con la penna blu: UN ABBRACCIO, MASSIMO.
Grazie Massimo, ricambio personalmente l’abbraccio e quello delle tante persone di UCSI Molise che hai conosciuto che ti ricordano come Un signore della notizia.

L’autrice, Rita D’Addona, è presidente dell’Ucsi Molise