Costante ha ricordato i nodi ancora irrisolti: lo statuto del nuovo Inpgi, la riforma dell’Ordine, il recupero del potere d’acquisto degli stipendi dei giornalisti, la stabilizzazione dei precari, il corretto inquadramento delle nuove figure.
E intanto anche l’Unione nazionale dei giornalisti pensionati denuncia la crisi dell’editoria. In una nota ribadisce il suo sostegno per “l’impegno della Fnsi nel confronto con il governo e con gli editori della Fieg” ed evidenzia “come il ricorso a nuovi stati di crisi con prepensionamenti non può prescindere dalla piena applicazione degli accordi sottoscritti per quanto riguarda l’ingresso, con contratti a tempo indeterminato, di giornalisti collaboratori e precari”.

