Ora dice all’Adnkronos che “attraverso l’informazione i cittadini acquisiscono elementi di conoscenza per elaborare opinioni, che devono essere libere e consapevoli. Viviamo in un mondo polarizzato, dove la notizia troppo spesso diventa pietra da scagliare contro l’avversario o mattone per consolidare un muro divisorio”.
Riguardo a La Civiltà Cattolica, sottolinea che “è una rivista giornalistica e non accademica. È di «opinione», e dunque opinabile. La cosa peggiore che possa capitare a una testata di questo genere è quella di non generare discussione, di lasciare indifferenti”.

