Sono in sciopero i redattori dell’agenzia Dire, dopo l’annuncio dei licenziamenti collettivi arriva lo sciopero dei redattori.
Perderanno il lavoro 15 giornalisti e 13 grafici che negli ultimi due anni hanno operato con un contratto di solidarietà.
L’assemblea dei redattori ha chiesto il ritiro immediato della procedura di licenziamento e ha affidato al CdR un pacchetto di sciopero di 5 giorni, dichiarando inoltre lo sciopero delle firme qualora l’azienda non dovesse accogliere queste richieste.
“Solidarietà e vicinanza” ai giornalisti sono state espresse dalla Federazione nazionale della Stampa italiana. «Questa procedura ha il sapore di un inaccettabile ricatto occupazionale che colpisce una redazione che con grande spirito di abnegazione da anni sta sopportando anche il peso di contratti di solidarietà e di retribuzioni a singhiozzo. Il sindacato – scrive sul proprio sito la Fnsi – continuerà ad affiancare i giornalisti nella loro lotta e chiede all’editore Stefano Valore di ritirare subito i licenziamenti».
E’ intervenuto anche il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini. «Preoccupa e stupisce per la tempistica poco comprensibile l’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’editore della Dire nell’imminenza dell’avvio di una riforma che, dopo anni di incertezze e proroghe, mira proprio a dare certezza di risorse agli editori per costruire realtà solide, difendendo i livelli occupazionali e la qualità dell’informazione»
Dopo questa presa di posizione c’è stata una apertura dell’editore che «esprime l’auspicio che, «dopo una comprensibile fase di rottura dei rapporti e di scioperi, anche grazie all’intervento del governo, si arrivi comunque ad individuare quella soluzione che aiuti davvero a salvaguardare tutti i livelli occupazionali».

