E paventa l’ipotesi che ci sia ancora più sottomissione al potere politico.
Il sito della Fnsi pubblica una nota con il primo commento di Usigrai: «Nella Rai, senza ancora un progetto e un piano industriale, l’unica certezza è il taglio delle risorse deciso dal Governo. L’Esecutivo dopo aver occupato l’azienda di servizio pubblico nominando un vertice che continua ad assumere esterni e ad elargire milioni attraverso contratti a giornalisti e artisti graditi, ora la affossa con un taglio secco di 400 milioni del canone che era già il più basso d’Europa».
C’è un risvolto importante però che riguarda il sostegno al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione. Con la legge di bilancio 2021 il fondo riceve un importo fisso di 110 milioni l’anno.

