La preoccupazione degli editori è quella della riduzione dei punti vendita di giornali. Servono “interventi di sostegno pubblico” che garantiscano “una rete capillare per favorire il contatto tra l’offerta di informazione di qualità e i lettori”.
Ora, prosegue Riffeser, “va definito un piano straordinario, condiviso da editori, edicolanti e distributori e con la collaborazione delle istituzioni, centrali e locali, per aumentare il numero di punti vendita e creare nuove opportunità di diffusione dei giornali”.
Intanto però è partito il piano di finanziamento per le scuole che acquistano uno o più abbonamenti a prodotti editoriali. Questi ultimi possono essere quotidiani, periodici, riviste scientifiche e di settore. Sono due i bandi del Dipartimento per l’informazione e l’editoria, coprono fino al 90% delle spese sostenute.
Un bando è destinato alle scuole di ogni grado per l’acquisto di uno o più abbonamenti a periodici e riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale; l’altro è destinato alle scuole secondarie di primo grado che “adottino, nell’ambito del rispettivo piano triennale per l’offerta formativa, programmi per la promozione della lettura critica e l’educazione ai contenuti informativi rivolti agli studenti”.

