Un terzo del campione intervistato attribuisce la responsabilità principale a “faziosità e incompetenza dei giornalisti”. Per questi italiani è positivo che “perdano lettori e che ognuno possa informarsi in modo più diretto”.
Il 26% invece ritiene che “la responsabilità è sia di internet che della scarsa qualità dell’informazione”. Ma è “un fenomeno preoccupante, perché i social sono ancora meno affidabili dei giornali”.
Resta un 20% che vede la crisi come un fattore estremamente negativo. Ma c’è anche la convincione che si tratti di un processo ormai irreversibile”.

