‘Connettere il mondo alle storie che contano’ era il tema proposto e ha raccolto 61mila opere.
Storia dell’anno vè stata giudicara ‘Valim-babena’ di Lee-Ann Olwage (per Geo) che parla dell’emarginazione in Madagascar, delle persone con sintomi di Alzheimer.
Il premio per il Progetto a lungo termine è stato assegnato a The Two Walls, realizzato da Alejandro Cegarra per il New York Times/Bloomberg, che invece racconta il tema dei migranti in Messico.
Il premio World Press Photo Open Format lo ha vinto la fotografa ucraina Julia Kochetova per War is Personal, una sorta di “diario” pesonale sulla guerra con foto, poesie e musica.

