20 Gennaio 2025
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Le sfide che ci pone questo anno della speranza

Il valore del Giubileo per i giornalisti

In attesa delle nuove parole di Papa Francesco, è il presidente Mattarella a spronarci nel nostro lavoro

il valore del Giubileo per i giornalisti

Alberto Lazzarini

Stiamo vivendo i giorni del Giubileo per i giornalisti.

“Nel caos dell’informazione c’è sempre più bisogno di contenuti verificati; il lavoro dei giornalisti è fondamentale”.Chiare, forti e lineari: sono le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a metà gennaio alla sede dell’Ansa, decana delle agenzie di stampa.

Da qui – dall’informazione seria, anzi vera – deve proseguire l’impegno per sostenere una società autenticamente libera, oggi messa a dura prova dalla manipolazione dei “poteri forti” che occupano l’etere con tutti i mezzi di diffusione. E’ e sarà una battaglia durissima. Insieme alla libertà di stampa ci si gioca la libertà a 360 gradi.

Veridicità e verifica delle notizie restano punti fermi

Uno dei punti salienti del mestiere del giornalista è costituito dalla veridicità della notizia e della sua verifica, un compito sempre più complesso e difficile data la proliferazione accanita, scientifica, di informazioni false o addomesticate. E’ un processo favorito anche dall’irruzione dell’intelligenza artificiale che non va demonizzata ma certamente gestita (a proposito di impegni da far tremare i polsi…).

Di fronte si pone poi il tema del fact checking: è necessario lo stop alla notizia falsa e pericolosa oppure la censura (censura?) non è giustificata? E ancora, se prevale la seconda opzione non si rischia di confondere il fatto con l’opinione? Ma a chi, poi, dovrebbe essere delegato il compito di valutare? Sullo sfondo, intanto, si prefigura una società senza regole dove ovviamente vince il più forte, il più strutturato, il più ricco. Non c’è più spazio per il debole. Va bene così?

L’appello di Papa Francesco nel Giubileo per i giornalisti

Il problema, come si vede, non è più “solo” giornalistico. Infatti, come ha di recente detto il papa al Corpo diplomatico, “Siamo di fronte a società sempre più polarizzate, nelle quali cova un generale senso di paura e di sfiducia verso il prossimo e verso il futuro. Ciò è aggravato dal continuo creare e diffondersi di fake news, che non solo distorcono la realtà dei fatti, ma finiscono per distorcere le coscienze, suscitando false percezioni della realtà e generando un clima di sospetto che fomenta l’odio, pregiudica la sicurezza delle persone e compromette la convivenza civile e la stabilità di intere nazioni”.

Ma Cristo, ha ricordato lo stesso Francesco citando Isaia, è venuto «a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore».

Già, l’anno di grazia: anche i giornalisti partecipano al Giubileo della speranza, che significa impegno per il Bene comune nella consapevolezza che la categoria – anzi, ciascuno singolarmente – fa parte di quella che l’economista Leonardo Becchetti su un recente Avvenire ha definito la “Comunità educante digitale” con mille importanti obiettivi davanti, collegati non solo alla diffusione di un’informazione seria e responsabile ma anche alla volontà di trasformarsi in strumento di formazione, di educazione e di autentica crescita.

A questo link il programma dell’Ucsi al Giubileo per i giornalisti e per il mondo della comunicazione