Si rinnova anche in questo giorno della memoria l’impegno dei giornalisti contro ogni forma di discriminazione, che può attuarsi anche con le parole e il linguaggio dei media.
Già durante l’incontro del Giubileo con i comunicatori, a papa Francesco è stata consegnata anche una copia del nuovo Codice deontologico dei giornalisti. Lo hanno ricevuto anche i partecipanti al convegno promosso dall’Ucsi nel pomeriggio di sabato 25 gennaio.
Il documento, che sostituisce il Testo Unico dei doveri del giornalista (leggi qui) conferma «l’impegno della categoria per una corretta narrazione, che significa anche respingere l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione». Obiettivo che ben si lega l’occasione del giorno della memoria (27 gennaio). Fu proprio un giornalista, Furio Colombo, a farsi interprete della necessità di celebrare anche in Italia l’anniversario della liberazione del campo di Auschwitz.
Il Consiglio nazionale dell’’Ordine dei giornalisti ha anche pubblicato il libro “L’antisemitismo di carta“. In esso ci sono le storie dei giornalisti ebrei perseguitati con le leggi razziali del 1938. È «un contributo per conservare la memoria di tempi in cui l’informazione o era a senso unico o veniva repressa».


