Sale l’allarme anche in Italia sullo strapotere delle big tech e gli editori, con il loro presidente Andrea Riffeser Monti, chiedono leggi più severe «per garantire una concorrenza equa e per evitare il saccheggio digitale dei contenuti editoriali». La Fieg fa presente l’enorme distanza che c’è tra il valore prodotto dai contenuti e quello veicolato sulle piattaforme.
Una prima risposta arriva dal presidente della Commissione Editoria della Camera, Federico Mollicone. Dice che dovranno esserci norme che tengano conto dell’evoluzione tecnologica e dell’incidenza sull’editoria. E invoca, insieme, il rispetto del mercato della pubblicità ma anche del diritto d’autore.
La questione naturalmente interessa da vicino i giornalisti, che sono i produttori di molti di quei contenuti spesso “saccheggiati” dai social.