Reporter Senza Frontiere stima che sono 550 oggi i giornalisti in carcere nel mondo per lo svolgimento del loro lavoro. Nel 2024 il numero è cresciuto di oltre il 7%, con incrementi notevoli in Russia e israele.
«L’incarcerazione – si legge nella nota di Rsf – rimane uno dei metodi più utilizzati da chi cerca di zittire le voci critiche e di minare la libertà di stampa. Questa situazione non riguarda solo i Paesi con regimi autoritari, ma si estende anche a democrazie consolidate, dove la libertà di espressione è messa a repentaglio.
L’esempio che cita è quella dell’italiana Cecilia Sala.
Le campagne di sensibilizzazione e mobilitazione hanno consentito tuttavia di liberare dieci giornalisti in carcere, detenuti senza altro motivo che il loro lavoro.