La Commissione Cultura della Camera ha adottato il testo base di una proposta di legge di riforma dell’elezione dell’Ordine dei giornalisti. E non mancano le polemiche, con l’Ordine stesso che scrive di “ritorno al trapassato remoto”. Il testo potrà adesso essere emendato.
Attualmente, il Consiglio nazionale conta 40 professionisti e 20 pubblicisti; con la riforma si passerebbe a 36 professionisti e 26 pubblicisti. A livello regionale, la proporzione verrebbe modificata da 6 professionisti e 3 pubblicisti a 5 professionisti e 4 pubblicisti. Il mandato degli eletti passerebbe da tre a quattro anni.
Anziché i tre turni previsti adesso, si passerebbe ad una unica votazione. È prevista la doppia preferenza di genere, per incentivare un maggior equilibrio nella rappresentanza.
Ma secondo il comitato esecutivo dell’Ordine i temi veri sono altri, e la riforma dovrebbe occuparsi di ben altro.