I video fake che espongono il volto, chiaramente clonato, dei giornalisti e delle giornaliste anche molto conosciuti e forniscono informazioni false sono diventati molto frequenti. E l’Ordine dei giornalisti interviene con una nota del suo presidente Carlo Bartoli.
Cita due esempi, clamorosi e insieme inquietanti: il caso del clone di Valentina Bisti che da una finto Tg1 annuncia l’omicidio del virologo Bassetti e quello di Silvia Sacchi riprodotta in un finto servizio di SkyTg24 che presenta false dichiarazioni del professor Garattini contro i vaccini usati al tempo del Covid.
Scrive Bartoli: «L’uso illecito e con fini illegali e fraudolenti dell’intelligenza artificiale per realizzare video che simulano giornalisti, rappresenta una minaccia seria al diritto dei cittadini ad essere informati, alla libertà di stampa, alla stabilità della democrazia.
Sicuramente c’è anche un problema di educazione digitale perchè non si può credere a tutto ciò che circola in rete: il web e i social sono diventati un territorio ancora più a rischio con la IA generativa in grado di riprodurre volti, voci e immagini. Se si vuole buona informazione è bene che le persone si rivolgano direttamente ai canali delle testate giornalistiche.
Il Parlamento sta discutendo la legge sulla regolamentazione intelligenza artificiale e mi auguro che presto vengano approvate norme molto severe contro il deep fake; queste pratiche configurano reati molto gravi e vanno stroncate sul nascere. Come Ordine dei giornalisti riteniamo che i falsi video rappresentino una grave minaccia non solo per i giornalisti clonati ma per tutta la categoria: siamo a fianco delle colleghe e dei colleghi oggetto di manipolazione, per difendere onore dignità della professione e per garantire ai cittadini un’informazione di qualità».