«Tenere accesa la speranza, amplificarla fino agli estremi della terra, per una Chiesa senza confini». È quanto accade a Roma dove oltre 1100 missionari digitali e influencer da tutto il mondo stanno celebrando già il loro Giubileo, che si intreccia con quello dei giovani.
Il Dicastero per l’Evangelizzazione, di concerto con quello per la Comunicazione, ha organizzato momenti di preghiera, confronto e convivialità.
È disponibile anche l’app “Vatican Vox” con la traduzione simultanea in 5 lingue, e c’è naturalmente quella di Radio Vaticana, con la traduzione e il commento in 8 lingue, oltre a un vademecum predisposto insieme alla Protezione civile.
Alcuni contenuti della prima giornata, secondo quanto riporta il sito Vatican News.
Il mondo digitale -può diventare comunicatore di fede. Assumendo “il ritmo, le ferite, le domande” di chi lo abita, senza cedere a superficialità o “tentazioni del protagonismo”. Farsi ascoltare, non come semplici “influencer”, ma come autentici “testimoni”. Ascoltare, promuovendo, “per quanto paradossale”, il “valore del silenzio”.
Le prime riflessioni sono state dei gesuiti David McCallum, direttore esecutivo del Discerning Leadership Program (si intitolava “Connessi alla Parola” e di Padre Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione (il titolo era “Andate…fino ai confini digitali”).
Nella prima giornata sono intervenuti anche il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e l’arcivescovo Rino Fisichella, responsabile per l’organizzazione dell’Anno Santo.