Mentre si moltiplicano gli appelli per la libertà di informazione la sicurezza dei giornalisti e degli operatori dei media in Medio Oriente, si compie un’altra strage con cinque giornalisti uccisi.
L’esercito israeliano ha infatti colpito una tenda usata dalla stampa all’esterno dell’ospedale Shifa di Gaza e ha ucciso cinque componenti del team di Al-Jazeera. Uno di loro era sospettato di essere a capo di un nucleo di Hamas. In ogni caso, le vittime sono anche altre quattro.
Condannano i fatti anche presidente e segretaria generale della Federazione della Stampa.
Chiedono, come riporta il sito della Fnsi, «che tutte le organizzazioni internazionali dei giornalisti, quelle in difesa dei diritti umani e le istituzioni democratiche si uniscano nel pretendere che Israele renda pubblici i sospetti su una delle vittime e nel chiedere alla Corte penale internazionale di aprire una indagine su questa uccisione mirata. In assenza di prove credibili si tratterebbe di una confessione di una violazione di un diritto umano sancito in leggi nazionali e internazionali: la libertà di stampa. Si tratterebbe di una confessione di un crimine di guerra».
Si è mosso anche il presidente della federazione mondiale dei giornalisti.