22 Agosto 2025
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Un viaggio nel passato che aiuta anche a riscoprire la propria vocazione professionale al giornalismo

Tornare e ferragosto nei luoghi della memoria familiare

la chiesa di san Teodoro a ferragosto

Salvatore Di Salvo

Il Ferragosto, nelle aspettative più comuni, è gioia, allegria, abbracci e famiglia, gite fuori porta, di rimpatriate, tra amici. Diventa anche momento di relax in un periodo di vacanze e può voler dire il ritorno in luoghi di mare o montagna.

Quest’anno il mio narrare, il momento di relax ferragostano, in un luogo particolare della Sicilia: è stato trascorrere la giornata sui monti Nebrodi nel paese di San Teodoro, a millecentocinquanta metri sul livello del mare, in provincia di Messina, tra natura ed enograstronomia. Un ritorno ai luoghi della memoria.  Un paesino incastonato tra le provincie di Catania e Messina che ha dato i natali all’ex presidente della Regione Vincenzo Leanza, dove tutto è rimasto all’inizio degli anni sessanta. Dove l’orologio dell’unica chiesa dedicata alla Madonna Annunziata scandisce ogni ora.

Ritornare nei luoghi della memoria dei genitori, che da un anno non ci sono più è stato un momento di malinconia, ma è anche stato un momento per ricordare la fanciullezza e l’adolescenza trascorsa durante l’estate dov’eravamo abituati a trascorrere questa giornata, la più attesa dell’anno, con i famigliari e amici più stretti.  Oggi parliamo di figli che non riceveranno quell’augurio che li ha accompagnati all’età adulta sin dall’infanzia da parte dei genitori. Parleremo dei loro ricordi, del loro presente e di quella mancanza che pesa e che sanno che mai verrà colmata.

Quest’anno ritornare nei luoghi particolari tra la frescura della montagna, mentre percorro le vie del paese e dei monti, provoca in me una nostalgia dolce e amara che quasi mi prende per mano. Non posso fare a meno di alzare lo sguardo verso le finestre di quelle case, dove sono cresciuti i miei, ma anche deve ho trascorso giornate estive tra nuove amicizie.  Sono passati anni, eppure l’istinto di cercare quel viso familiare dove si trascorrevano le giornate estive non si è mai spento. Giornate intense, ma anche tantissime festività ferragostane trascorsi con cugini e zii a degustare i prodotti tipici del territorio e la carne genuina prodotta da allevamenti sani. Dalla caciotta alla pancetta, dal salame dei Nebrodi al formaggio pepato. Non ultimo: degustare la carne tipica della zona preparata e cucinata secondo la tradizione.

È lì che chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai ricordi. Rivedo i momenti di gioia semplice, come quando giocavo con mio fratello e mia sorella, ascoltando le storie che mio padre e mia madre raccontavano con passione. Ogni dettaglio è inciso nella mia memoria con una precisione che quasi fa male. Mentre alzo lo sguardo verso il bosco  sperando in un segno, la temperatura si abbassa, facendo capire che la giornata di ferragosto è al termine. La famiglia è tutto. È una rete invisibile che ci sostiene, anche quando pensiamo di essere abbandonati. La vera famiglia è quella che ci insegna l’amore, il rispetto, la forza di affrontare il mondo con coraggio e gentilezza.  Mentre rifletto su ciò che è appena accaduto, mi rendo conto di quanto siano cambiati i tempi.

I giovani di oggi sembrano pensare che tutto sia loro dovuto, sia dai genitori che dalla vita stessa. Viziati e spesso irrispettosi, sembrano incapaci di apprezzare i sacrifici che vengono fatti per loro. Crescono con l’idea che il mondo debba sempre girare attorno a loro, senza comprendere il vero significato di famiglia. La famiglia non è solo un luogo di affetto incondizionato, ma anche una scuola di vita. E mentre mi allontano dal paese, alle spalle, in questo ferragosto,  mi lascio l’edicola votiva della Madonna, che protegge a quanti arrivano e partono, con il cuore colmo di quell’amore che mi accompagnerà per sempre.