Ora che il Senato ha approvato il disegno di legge di delega al governo sull’intelligenza artificiale, ci sono davvero le condizioni per un corretto rapporto con le nuove tecnologie che si stanno affermando anche nelle nostre redazioni. A patto che, scrive la segretaria generale della Federazione della Stampa, l’IA non sostituisca i giornalisti.
Per Alessandra Costante «servono regole, anche all’interno del mondo dell’informazione, non solo per un uso etico dell’intelligenza artificiale, ma anche per aiutare i giornalisti a far valere i propri diritti nei confronti di piattaforme che hanno la potenza di Stati sovrani».
Soddisfazione l’ha espressa anche il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini. «La straordinaria rivoluzione dell’intelligenza artificiale ha bisogno di argini per far correre il cambiamento in sicurezza e grazie al lavoro del governo adesso sono in vigore misure adeguate per proteggere i cittadini dai rischi connessi». Ora per lui la sfida è rafforzare la tutela del diritto d’autore.
Lo stesso Barachini ha ringraziato il presidente della Commissione Ai per l’Informazione, padre Paolo Benanti e tutti i commissari, «per il proficuo contributo al testo normativo e per l’analisi, che continuano a portare avanti con l’evolversi della tecnologia.


