22 Ottobre 2025
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Dal 1994 il premio 'Natale Ucsi' assegna i riconoscimenti alle buone notizie

La comunicazione di qualità: un bene da salvaguardare

Il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, sostiene gli intenti del premio Natale Ucsi, da 31 anni riferimento nazionale per la valorizzazione del giornalismo che racconta il bene.

Domenico compili

Il vescovo di Verona, Domenico Pompili, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cei, raccoglie quest’anno il testimone di Lauro Tisi, vescovo di Trento, nell’assegnare, nell’ambito del premio Natale Ucsi, il riconoscimento speciale “Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”, sostenuto dall’Ufficio Comunicazione Sociali della Conferenza Episcopale del Triveneto (CET).

«Il premio Natale Ucsi – sottolinea mons. Pompiliha un valore ancora di più evidente di questi tempi in cui la comunicazione è una sorta di bene comune da salvaguardare. Il fatto che la quantità sia enormemente cresciuta grazie alle nuove tecnologie non significa necessariamente che sia migliorata la qualità, che si basa soprattutto su figure professionali con la necessaria competenza, ma anche la indispensabile indipendenza nell’interpretazione dei fatti. Perciò questo premio può essere un modo per segnalare che c’è un tanto buon giornalismo intorno a noi e occorre evidenziarlo, per distinguerlo in maniera netta da quello che invece è piuttosto opaco, perché affine a poteri e interessi, spesso camuffati dietro bislacche forme di comunicazione».

Le parole del vescovo di Verona richiamano quelle di papa Leone XIV, che durante la recente conferenza dell’associazione MINDS International, rete globale di agenzie stampa, ha rimarcato il ruolo fondamentale dei giornalisti nella società e nelle dinamiche mondiali: «Se oggi sappiamo che cosa è successo a Gaza, in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalle bombe, lo dobbiamo in buona parte ai cronisti e ai reporter inviati sul campo. Molti però sono perseguitati e imprigionati: bisogna liberarli perché fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere». Il pontefice ha esortato a promuovere sempre «un’informazione libera, rigorosa, obiettiva», in particolare in questa éra del digitale, in cui spesso si scambia «il falso per vero e ciò che è autentico con ciò che è invece artefatto».

Monsignor Pompili rileva anche come l’aspetto economico stia in parte erodendo il mondo della comunicazione: «è un tempo in cui i padroni del vapore sono proprio quelli che operano nel mondo della comunicazione, con il rischio che si autopresentino come benefattori dell’umanità».

Altri tempi, invece, quelli di San Francesco d’Assisi, di cui nel 2026 ricorrono gli ottocento anni dalla morte, occasione per celebrare e rinverdire la sua figura, che rivoluzionò proprio i modi della comunicazione: «Sicuramente è tra i pionieri della nostra lingua italiana; il suo Cantico delle creature è, in un certo senso, una sorta di anticipazione di ciò che sarebbe stata poi la nostra lingua. E sicuramente è un abile comunicatore, che introduce una visione dal basso, direi più aderente alla realtà di tanti che lo hanno preceduto. La sua efficacia comunicativa nasce da questa partenza dal concreto e dal basso, che consente di dare una lettura alla realtà molto originale e perfino anticonformista. Il suo linguaggio presenta una componente direi calda, affettiva e non puramente cerebrale, dando spazio anche alla dimensione relazionale. Il Cantico ne è un esempio: «capace di cogliere all’interno del mondo, della natura le correlazioni con la nostra vita; fa riferimento a concretezze come la terra, il cielo, il sole, la luna, le stelle, la morte e lo sa fare con una capacità di trasfigurare la realtà che lo rende emotivamente molto coinvolgente».

La storia del premio e il futuro da scrivere

Dal 1994 ad oggi, il Premio giornalistico nazionale “Natale UCSI” – promosso dalla sezione veronese dell’Unione Cattolica Stampa Italiana e intitolato al collega Giuseppe Faccincani – si è fatto punto di riferimento per valorizzare il giornalismo che racconta il bene e i valori della società civile.

 La formula di partecipazione prevede iscrizione gratuita tramite form sul sito ufficiale www.premioucsi.it, possibilità di scegliere un servizio/articolo fra quelli realizzati nell’arco tra 1 novembre 2024 e 31 ottobre 2025 e premi in denaro, con cerimonia in sala Arazzi del Comune di Verona, rinnovando il titolo, per la città scaligera, di “capitale delle buone notizie”.

Il premio Natale Ucsi si avvale del sostegno di:

Fondazione Cattolica, che attribuisce i premi principali alla Stampa, TV e Radio per il migliore articolo pubblicato su quotidiani, periodici o testate online regolarmente registrate e al miglior servizio televisivo e radiofonico che affronti i temi propri del riconoscimento;

Fondazione Banca Popolare di Verona, che assegna il premio speciale Genio della donna; Gruppo editoriale Athesis, che con la Targa Athesis valorizza i giovani talenti;

Ufficio Comunicazione Sociali della Conferenza Episcopale del Triveneto (CET), che consegna il riconoscimento speciale della giuria “Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”.

Il premio Natale UCSI è patrocinato dall’UCSI nazionale, dal Comune di Verona, che anche quest’anno affianca l’iniziativa e ospita la cerimonia, dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti e dall’Ordine dei Giornalisti del Veneto.

Come partner tecnici, alla Cantina Valpolicella di Negrar, eccellenza vitivinicola veronese, e alla tipografia La Grafica Editrice, quest’anno si aggiungono aziende importanti del territorio: Forno Bonomi, fondato come panificio nel 1850 e attualmente azienda con 220 dipendenti, e Altromercato, nata nel 1988 e oggi la principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia.

a cura di: ufficio stampa Natale Ucsi