7 Novembre 2024
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‘Adeguare le norme, tutelare l’informazione professionale’. Agli ‘stati generali’ parlano i giornalisti

Agli stati generali del servizio pubblico, parlano i giornalisti.

redazione

La segretaria generale della Federazione della Stampa ricorda l’urgenza di «una legge nuova, forte, sulla governance del servizio pubblico per dare fiato alla libertà di informazione nella Rai», ma aggiunge «c’è un’altra questione, quella della legge sulla stampa che è del 1948 mentre la legge dell’Ordine è del 1963; adesso poi ci troviamo in mezzo a questa enorme invasione di Ott e di intelligenza artificiale e non abbiamo gli strumenti per contrastarla».

Il contesto è cambiato anche più velocemente in questi mesi, con l’arrivo dell’intelligenza artificiale generativa. Aggiunge Costane, come riporta il sito della Fnsi: «Possiamo lasciare l’informazione al libero mercato? Possiamo pensare ci sia una discussione annuale sulle risorse che la Rai ha a disposizione, sulle risorse per i media tradizionali che poi si traducono in perdita di posti di lavoro perché va a tutto a finire sui prepensionamenti?».

Ai lavori ha partecipato ed è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli. «La prospettiva del servizio pubblica radiotelevisivo – ha detto – va inquadrata nella necessità di rivedere la normativa di sistema, dalla stampa ai giornalisti, su cui nulla si muove».

Poi l’attacco più duro: «Assistiamo ad una continua pressione legislativa sull’informazione professionale, pensiamo alla presunzione di innocenza che viene applicata per chiudere le fonti ai giornalisti e a tante altre misure correlate. Ho l’impressione che si stia perdendo, da parte della politica, la percezione della fase in cui ci troviamo: non si accorgono dell’invasione dei barbari, che non pagano le tasse, non versano contributi previdenziali, drenano le risorse pubblicitarie prosciugando il bacino per l’informazione».