5 Dicembre 2022
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Antonio Riboldi, il vescovo che non si piegò. Il 10 dicembre convegno a Padova

A quasi cento anni dalla nascita di monsignor Antonio Riboldi (1923-2017), l'Associazione Editoriale Promozione Cattolica presenta al pubblico, nel trentesimo anno dalla pubblicazione, la ri-edizione del libro "Tempo di coraggio - Oggi come ieri", che raccoglie riflessioni e discorsi del vescovo di Acerra-Napoli (1978-1999). Un coraggio rivolto soprattutto alla difesa dei più deboli. Con questi ultimi don Riboldi, sacerdote rosminiano, si onorò di condivivere la tenda all'indomani del terremoto del Belice. E di fronteggiare assieme a loro le prepotenze della mafia, risoluta a mettere le mani sui finanziamenti per la ricostruzione.

redazione

Il libro sarà presentato da Luciano Lincetto, direttore dell’Associazione Editoriale Promozione Cattolica di Padova, nell’ambito di un convegno che vuole essere la prima tappa di un cammino per la valorizzazione della figura di monsignor Riboldi che, da sacerdote prima e vescovo poi, si è battuto a favore della legalità e della giustizia.

L’appuntamento è per sabato 10 dicembre, a partire dalle 9, nella Sala Teatro Convento Cappuccini (Piazzale Santa Croce 44 – Padova).

«La data del 10 dicembre è stata scelta in quanto, oltre ad essere la data di morte di monsignor Riboldi (avvenuta il 10 dicembre 2017), è anche la giornata che fa memoria della Dichiarazione universale dei diritti umani (10 dicembre 1948), così come voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – spiega Lincetto -. Inoltre, dal 1901, ogni 10 dicembre a Oslo viene assegnato il Nobel per la Pace. E Riboldi fu un uomo di pace. “Armato” solo del Vangelo fu sempre dalla parte dei poveri, per la difesa della loro dignità. A tal proposito, va ricordato che fu anche direttore responsabile del mensile “Amici di Follereau”, dell’omonima Associazione Italiana (AIFO), organizzazione non governativa fondata nel 1961 da un gruppo di missionari comboniani allo scopo di operare per i diritti degli ultimi della terra, ispirati dal messaggio di amore e giustizia del giornalista francese Raoul Follereau».

Sabato 10 dicembre, ad aprire i lavori sarà don Alvaro Grammatica della Koinonia Giovanni Battista. Seguirà la relazione di don Vito Nardin, già padre generale dei rosminiani, vicino a monsignor Riboldi fino alla morte. Luigi Accattoli, già giornalista del Corriere della Sera, racconterà aneddoti relativi alle interviste con il vescovo di Acerra. Porteranno una testimonianza Ernesto Olivero, fondatore del Servizio Missionario Giovani (Sermig)di Torino, e don Luigi Tellatin, presbitero della diocesi di Vicenza, già referente per il Veneto di “Libera contro le mafie”. La parte di ricostruzione storica del periodo della criminalità organizzata degli anni ’80 sarà affidata ad Antonio Mazzei, storico delle Forze di Polizia, e al magistrato Gian Carlo Caselli (in videoconferenza), che si è occupato a lungo di mafia e di terrorismo, e che ha diretto per quasi sette anni la Procura di Palermo dopo la morte di Falcone e Borsellino. Concluderà l’incontro Paolo Galeano, sindaco di Preganziol (Treviso), coordinatore regionale di Avviso Pubblico per il Veneto, che spiegherà l’impegno dei Comuni per tutelarsi dalle infiltrazioni mafiose.

Comunicato e foto dell’Ufficio stampa del convegno