Mi pare che da questo studio si possano trarre alcune preziose lezioni.
Lezione n. 1: fare informazione è un mestiere. Non ci si può improvvisare.
Lezione n. 2: anche per esprimere opinioni sui social sarebbe necessario collegare alla bocca, prima di aprirla, il cervello.
Lezione n. 3: forse, quando anche l’ultima copia dell’ultimo giornale finirà al macero invenduta, qualcuno lo capirà. E rivaluterà il giornalismo, la verifica delle fonti, l’importanza di riconoscere il valore delle professionalità, di formare spiriti critici e di fornire le “attrezzature”, tecniche ma soprattutto intellettuali, per una buona fruizione e gestione dei media, in particolare di quelli nuovi e ‘disintermediati’.
Lezione n. 4: il web è una grande risorsa, uno spazio di libertà, un’opportunità di conoscenza, uno strumento di dialogo, una piazza virtuale in cui è possibile fare relazioni e contribuire al bene comune. Ma, come ogni mezzo, va conosciuto, studiato, gestito. Altrimenti, con la sua potenza tecnologica, il mezzo diventa fine (a se stesso) e prende il sopravvento, impone i suoi lati più rapsodici, favorisce l’autoreferenzialità, divide e non unisce, induce alla superficialità anziché persuadere all’approfondimento, crea dipendenza generando “mostri sociali” e non più persone socievoli.
Lezione n. 5: il web non significa automaticamente democrazia. La può favorire od osteggiare, in base all’utilizzo che ne viene fatto. Ma la democrazia non si esaurisce sulla tastiera di un pc o sul touch screen di uno smartphone: essa è oltre e di più, è una conquista quotidiana e faticosa, è un’arte complessa che richiede l’impegno e la dedizione di tutti, il buon impiego dei mezzi a disposizione, la priorità di mettere al centro la persona, libera dai suoi egoismi, aperta all’incontro e alla scoperta di sé grazie al dialogo e al confronto con gli altri.
Nessun problema, dalle lezioni c’è sempre da imparare, soprattutto se queste mettono in luce gli errori commessi e indicano la via d’uscita: non è mai troppo tardi per cominciare ad educare al tempo dei social, ripartendo dal valore altissimo della lettura, della conoscenza, dell’educazione civica, della comunicazione verbale e non.
Esercizi che si possono praticare a partire dalle famiglie e dalle scuole. Il tempo sta per scadere ma, volendo, ce la potremmo ancora fare. Speriamo che il giorno in cui realizzeremo tutto questo non sia troppo tardi.

