4 Febbraio 2013
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COMUNICAZIONE/CHIESA: MONITORAGGIO DELL’INFORMAZIONE RELIGIOSA SUI QUOTIDIANI ITALIANI IN COLLABORAZIONE CON VINO NUOVO E LA RASSEGNA STAMPA DELLA CEI. 173 TITOLI DALLA PROLUSIONE DEL CARD. BAGNASCO ALLA SITUAZIONE ELETTORALE

RicoeurQuesta settimana (26 gennaio – 1 febbraio) c’era soprattutto la prolusione del card. Bagnasco al Consiglio permanente della CEI ad assicurare al tema politico-elettorale la maggior parte dei «titoli con Dio», e così è stato: ne ha ottenuti infatti 20, perlopiù incentrati sull’appello, che il testo conteneva, a resistere alla tentazione astensionista. Titoli che, sommati ad altri 22 non legati alle parole del presidente dei vescovi ma al tema politico in generale fa un totale di 42 titoli «cattoelettorali» sui complessivi 173 titoli religiosi della settimana.
E anche questa settimana è difficile non mettere in relazione con il primo gli argomenti giunti secondo e terzo sul podio dell’informazione religiosa settimanale: si è trattato infatti del dibattito pro o contro la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso (Francia, Regno Unito, USA e Russia i paesi in ballo), che ha preso ben 23 titoli, e del coinvolgimento di R. Formigoni e della Compagnia delle opere nelle inchieste su casi di corruzione nell’amministrazione della Regione Lombardia, che ha ottenuto 13 titoli. Due questioni diversamente ma parallelamente all’incrocio tra etica e politica.
È stata comunque una settimana molto ricca, sia quantitativamente (65 gli argomenti religiosi che si sono guadagnati un po’ di spazio sulle pagine dei quotidiani), sia qualitativamente: basti segnalare che si sono potuti leggere brevi saggi di, nientemeno, Paul Ricoeur («Tra Gesù e Socrate il Dio che si fa niente», su Avvenire di domenica 27), Jürgen Habermas («Dare a Cesare. Perché nelle società democratiche la religione deve cambiare linguaggio», su Repubblica di martedì 29) e, davvero splendido, Jean-Luc Marion («Il nome perduto della condivisione», sul Il Manifesto del 30, che riprendeva l’ultimo fascicolo di Vita e pensiero). Si conferma così la tendenza, sempre più forte sui nostri giornali, a curare più la riflessione che l’informazione religiosa, e dunque a farlo sulle pagine culturali.(VINONUOVO, CEI, MOCELLIN)