”In Rai serve discontinuità, è necessario tornare a comportamenti etici in una gestione che consenta di recuperare quelle energie diffuse che l’azienda ha”. Lo ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi, al Congresso Usigrai a Salerno, dove era presente con il presidente del sindacato Roberto Natale. ”La Rai dev’essere centro motore di rilancio e sviluppo dell’informazione nel clima di intemperie che il settore sta vivendo – ha proseguito -. Lo deve fare l’azienda e dobbiamo farlo anche noi nell’incalzarla”.Per Siddi i nuovi vertici ”non devono guardare solo ai costi ma devono partire invece dalla mission: c’è ancora bisogno di servizio pubblico quando si tratta di rappresentare le problematiche del Paese, dalla politica alla cultura. Il servizio pubblico ha risorse immense in termini di intelligenze e professionalità”.
Quanto alla nomina del direttore del Tg1, Siddi auspica che si scelga ”una figura che garantisca l’inclusione delle risorse umane di cui la testata, ma non solo la testata, dispone”. Il segretario della Fnsi ha quindi rivolto un invito all’unità all’Usigrai, ”per un sindacato ancora più pronto a sfide nuove”.
La Rai è un’azienda che “troppo è stata tenuta al laccio, e il primo elemento di competizione o di delegittimazione è ciò che va o non va in onda”. Così Roberto Natale, presidente della Fnsi, nell’intervento in risposta a quanto annunciato dal direttore generale Rai Luigi Gubitosi al congresso nazionale dell’Usigrai circa i propositi di rilancio del servizio pubblico. “Il conflitto di interessi in Rai è gente che giocava a segnare nella propria porta – ha detto Natale – finendo anche con l’essere promossa a grandi incarichi e non invece essere inseguita dai tifosi infuriati per l’autogol…È questa quindi la prima grande discontinuità che chiediamo al direttore generale: ci metta in condizione di competere”.
Il presidente della Fnsi ha aggiunto che è sicuramente “importantissimo” occuparsi di regole, risorse, “ma ciò che ci legittima è innanzi tutto il nostro prodotto. Per Natale la libertà editoriale è “un valore anche economico”, come pure è importante che “la Rai non vada mai in ferie e sia invece costantemente attenta a quel che accade nel Paese, anche in pieno agosto, e sia pronta ad informare così come fanno gli altri”. L’esponente della Fnsi e già segretario dell’Usigrai ha aggiunto – rivolgendosi a Gubitosi – “chi ha privato i cittadini del diritto a sapere ha prodotto anche un danno alle casse della Rai. Chiami i responsabili a risponderne. Il direttore generale dia il segno che per il servizio pubblico si apre una nuova grande stagione di autonomia, dove ci sia il rispetto sostanziale della verità dei fatti. Ne ha bisogno il Paese perché un servizio pubblico con il freno a mano tirato è un danno. per troppo tempo c’è stato raccontato un paese illusionistico”. Natale ha anche ricordato che il referendum dell’Usigrai che aveva sfiduciato l’allora direttore generale Mauro Masi è stata “una dimostrazione d’amore nei confronti del servizio pubblico”, e oggi “bisogna mettere la Rai in sintonia con il Paese. Il servizio pubblico è il luogo dove si rispettano le regole, e queste devono valere per tutti, così come le regole di trasparenza nei percorsi di carriera devono valere per tutti”.
Infine l’invito a Gubitosi a “respingere le ingerenze non solo dei partiti ma anche delle cordate che arrivano sino al settimo piano di viale Mazzini”. E, richiamandosi a Ligabue, la sollecitazione al dg: “Niente paura”. (ANSA,AGI)

