I giornalisti del Corriere della Sera, chiamati a votare nel referendum, hanno approvato i nuovi “patti” fra Cdr, direzione ed editore con 164 sì contro 121 no su 298 votanti (gli aventi diritto al voto erano 322); 10 sono state le schede bianche, tre le nulle.
L’accordo, un documento di 12 pagine, riguarda multimedialità e mobilità interna. Saranno assunti 12 giornalisti precari e altri 7 redattori.
Questo il documento dell’11 febbraio con il quale il Cdr del Corriere della Sera spiega alla redazione gli accordi in sintesi.
Cari colleghi, è stato siglato oggi, 11 febbraio 2011, l’accordo sulla vertenza aperta il 30 settembre dalla lettera del direttore Ferruccio de Bortoli. La sigla del Cdr (D’Amico, Nicastro, Pappagallo) è sottoposta alla clausola che avrà valore solo se approvata dalla maggioranza dei giornalisti del Corriere della Sera. Il Cdr organizzerà un referendum a scrutinio segreto (quello tenutosi mercoledì, ndr).
Il Cdr convoca per martedì 15 febbraio (poi slittata al 23/2) l’assemblea plenaria per le ore 15.
Ecco in sintesi alcune chiavi di lettura dei testi approvati.
1. Mobilità. Non c’è la mobilità da contratto che voleva l’Editore. Infatti l’Azienda non lo firma, si tratta di un accordo tra Cdr e Direzione. Per questo, è stato necessario elaborare un cappello che l’Azienda ha accettato di firmare. I nuovi criteri per la mobilità resteranno così validi fino a quando il direttore (o i futuri direttori) decideranno di rispettarli. In caso di non accettazione di detto accordo da parte di ogni futuro direttore, le parti si danno reciprocamente atto che i nuovi criteri contenuti nell’accordo con il direttore cesseranno di essere operativi e si tornerà alla situazione precedente l’accordo.
2. Multimedialità. Non viene compromessa la possibilità negoziale del prossimo Cdr che dovrà affrontare la vera integrazione dei sistemi editoriali, perché il muro tra redattori di carta e redattori web resta intatto. Nessun redattore della carta userà il sistema Methode per l’online.
La vera integrazione dei sistemi editoriali vera, come abbiamo scritto, dovrà passare da una regolare procedura contrattuale prevista dall’art. 42 (vedi quarta pagina dell’Accordo con l’Azienda, in fondo al capitolo Formazione).
3. Assunzioni. Dodici contratti a termine (8 in pianta organica all’apertura dello stato di crisi + i 4 colleghi assunti con contratto in deroga) saranno tutti assunti a tempo indeterminato alla fine dello stato di crisi alle condizioni economiche e normative degli attuali assunti.
Entro il 2011 saranno assunti (alle nuove condizioni) 4 giornalisti alla Redazione Centrale dell’Online, 2 alla Redazione Online distaccata presso la Cronaca di Milano, 1 alla Redazione Motori (con bando interno o assunzione).
4. Parte economica. E’ rimasta inalterata l’impostazione della mediazione offerta dal Direttore di salvare gli istituti economici per i vecchi assunti e di ridurli per i nuovi che non avranno auto, scontrini, indennità desk e Forfait Altri Media. I nuovi assunti avranno invece gli strumenti di lavoro (telefono, computer, chiavetta Umts), il premio di risultato, i buoni libro, abbonamenti a periodici e quotidiani, il corso di lingue, uno stage ridotto (4 settimane in Ferie, invece di 3 in Permesso e 2 in Ferie, più un tetto massimo per i viaggi extra-diaria di 2mila Euro).
1) Per la formazione multimediale sono previsti:
1° anno = 10 ore per tutti e 10 per chi decide di fare anche video
2° anno = 5 ore per tutti e 5 per i video (volontari)
3° anno = 5 ore per tutti e 5 per i video (volontari)
Ogni ora vale 50 Euro lorde (la media del valore orario, che avvantaggia gli stipendi bassi)
Dotazione: i corsi video saranno progressivi in 2 anni, aperti a 20 giornalisti volontari per volta; saranno messe a disposizione 20 videocamere e a corso finito per ogni 5 colleghi la segreteria avrà una dotazione di 1 videocamera.
Verrà costituito un help-desk video per supportare il lavoro di chi userà la telecamera.
I corsi rimangono per tre anni e potranno essere ricontrattati se nel frattempo si arriverà ad un nuovo accordo per l’introduzione del sistema editoriale integrato con l’art.42.
5. Garanzia anti crisi. L’Azienda, nella quinta pagina, capitolo Sviluppo, ha accettato di scrivere: nel caso in cui le previsioni economiche positive previste dal Piano Strategico per il triennio 2011-2013 fossero confermate, si impegna a non procedere a dichiarazioni di stati di crisi o di ristrutturazione aziendale per la medesima durata”. (AFFARI ITALIANI)

