Stop alla separazione tra redazioni web e carta. Riduzione delle pagine nel quotidiano in edicola, in cui i “rituali” pezzi d’agenzia “vanno aboliti”. Poi le misure necessarie per la sopravvivenza economica del giornale: sì al paywall o a formule premium. Insomma, il sito non sarà più gratuito. Il nuovo piano editoriale del Corriere della Sera sottolinea la necessità di un “ripensamento più radicale”, dettato dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dallo spostamento dei lettori su web e mobile. Un documento di otto pagine in cui l’editore mette nero su bianco i settori dove vuole investire. In cima alla lista c’è l’online in tutte le sue forme. In fondo, la carta. Infatti, se negli ultimi anni di “forte trasformazione” della testata sono stati creati dieci nuovi canali tematici e d’informazione per il web, sul quotidiano in edicola sono stati messi a punto soltanto l’inserto domenicale de La Lettura e le cronache locali di Bergamo e Brescia. I cambiamenti previsti dal piano porteranno a un aumento dell’organico di 10-15 unità, oltre che a un desk multipiattaforma e alla “crescita di giovani competenze”. L’obiettivo entro dicembre 2013 è di fare lavorare su un unico sistema integrato (Methode multipiattaforma) tutti i cronisti, a prescindere dal mezzo su cui pubblicano.L’edizione cartacea deve essere ridotta di una media di sei pagine e cambiare la selezione delle notizie. “Via Solferino sta lavorando anche alla nuova versione di Corriere.it. I contenuti, però, non saranno tutti gratuiti. Per rafforzare “l’ampiezza e la qualità dell’informazione” è possibile il ricorso al paywall. Un sistema che consente l’accesso online a pagamento o limita la consultazione gratuita del sito e che al New York Times ha segnato la svolta nei bilanci del giornale.
La testata vuole anche potenziare la web tv che diventerà un “asse portante del sistema Corriere che dalla carta arriva al web, al mobile e torna alla carta”. Apertura anche sul fronte dei video user generated (ugc), ovvero realizzati dagli utenti, attraverso una piattaforma (“Corriere Jam”) che li accoglierà “con la dovuta moderazione”.(ILFATTOQUOTIDIANO)
La testata vuole anche potenziare la web tv che diventerà un “asse portante del sistema Corriere che dalla carta arriva al web, al mobile e torna alla carta”. Apertura anche sul fronte dei video user generated (ugc), ovvero realizzati dagli utenti, attraverso una piattaforma (“Corriere Jam”) che li accoglierà “con la dovuta moderazione”.(ILFATTOQUOTIDIANO)

